rassegna stampa

Roma, il futuro è adesso

(Il Messaggero -U.Trani) «Non mi aspetto più nulla. Perme il campionato è chiuso». Rudi Garcia consegna lo scudetto, a parole, alla Juve e vola in Sicilia.

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(Il Messaggero -U.Trani) «Non mi aspetto più nulla. Perme il campionato è chiuso». Rudi Garcia consegna lo scudetto, a parole, alla Juve e vola in Sicilia. Ma prima di partire per Catania, pur snobbando Antonio Conte (fa invece i complimenti a Rafa Benitez e a Vincenzo Montella, finalisti in Coppa Italia), avverte ancora la Grande Rivale, dandole appuntamento, con largo anticipo, all’anno prossimo. Il duello riprenderà nel nuovo torneo, anche se il francese non snobberà il terzo e ultimo scontro diretto della stagione con la capolista, domenica sera all’Olimpico. «Ripartiremo da quanto costruito in quest’annata: su questo gruppo non ho alcun dubbio ».

COMPLIMENTI MIRATI Lunedì mattina, da Chieti, l’ultima stoccata di Garcia all’allenatore bianconero. «Il mio collega è un po’ nervoso». Senza mai nominare, nemmeno in quell’occasione, Conte che, dopo il successo di Reggio Emilia contro il Sassuolo, aveva accusato il francese, tirando in ballo «la cultura del sospetto». Ieri Rudi ha evitato di replicare: «Non contate su di me per continuare a giocare nel cortile della scuola. Suono la campanella della ricreazione». Come a dire: stop alle polemiche. Ma la finezza è un’altra. Archiviando la corsa scudetto, l’elogio per il terzo titolo di fila è per tutti tranne che per il tecnico del tris: «Complimenti alla Juve che è una grande società e ha grandi giocatori. Ma aggiungo che, se la squadra bianconera ha fatto questo campionato, è grazie anche a noi perché abbiamo spinto tanto dietro».

MODELLO PORTOGHESE Garcia già guarda al futuro e alla nuova sfida con la Juve. Non a caso, per preparare la rivincita, prende come riferimento l’avversaria che ha eliminato i bianconeri dall’Europa League: «Mi piace vedere quanto fatto dal Benfica che l’anno scorso ha perso tutto, due finali e il campionato che era possibile vincere con una partita. In questa stagione non solo ha vinto il titolo in Portogallo, è anche in finale della Coppa di Lega e di Europa League. È un esempio da seguire. Loro hanno lavorato l’anno scorso e anche se non hanno vinto, sono riusciti a costruire bene. Noi dobbiamo fare lo stesso: questo anno non vinceremo nulla ma l’anno prossimo dovremo fare surf sull’acqua positiva che abbiamo sotto noi».

RECORD E TABÙ Qui Totti è a digiuno, unico campo di serie A con Reggio Emilia, e la Roma non vince a Catania dal 1970. Garcia punta alla seconda decima della stagione, dopo quella di inizio torneo, anche se la formazione di Pellegrino, subentrato a Maran,proprio al Massimino ha raccolto quasi tutti i suoi punti: 21 su 23. I 62 tra la seconda e l’ultima in classifica possono incidere più dell’emergenza della Roma in tutti i reparti. «Io sono motivato al massimo e anche i giocatori », chiarisce Rudi. «Non so se vinceremo ma ci proveremo come sempre. Per allungare la striscia positiva. Doponove successi di fila, voglio pure il decimo. La Roma ha ancora fame. Un professionista si vede anchequandononhapiù obiettivi. Deve giocare almassimo per il rispetto del campionato e dell’avversario. Il nostro titolo morale è aver fatto ritrovare ai nostri tifosi l’orgoglio di essere fieri della loro squadra. Era la priorità. Non solo abbiamo giocato bene,ma soprattutto dato tutto».

VERSO LA CHAMPIONS Garcia insiste: l’organico dovrà essere più ricco.«Gli infortuni avuti con una gara a settimana diventano più gravi quando aumentano gli impegni se la rosa non è più ampia. Tra l’altro in Europa, nel nostro girone, rischiamo di avere due-tre squadre forti. Rappresentiamo l’Italia e quindi vogliamo andare avanti anche per il ranking. Ma sarà dura: il Napoli è uscito alla prima fase nonostante abbia fatto molto bene». Non ha dubbi sul rinnovo di Pjanic: «Sono ottimista. Miralem vuole restare qui».