L’identità della Roma, dopo il ko interno contro l’Atalanta, è tornata al centro del dibattito a Trigoria. Nessun allarme, ma massima attenzione al lavoro quotidiano in vista del viaggio in Salento: domani in calendario il match contro il Lecce di Liverani. Fonseca non ha intenzione di perdere altri punti in classifica e si prepara a ripartire dal suo stile di gioco e dal quel 4-2-3-1 che, aggiornato dopo le prime 2 giornate di campionato, è stato incautamente abbandonato durante la preparazione della sfida con Gasperini, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.
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Roma, formazione ancora parziale
Fonseca deve scegliere la squadra base per dare un senso al suo stile di gioco. Pau Lopez, Fazio, Kolarov, Cristante e Dzeko: solo loro cinque sempre titolari
Gli impegni ravvicinati consigliano la rotazione, ma l’allenatore avrebbe preferito limitarla, cioè evitando di esagerare, come ha fatto nelle altre esperienze avute prima di sbarcare nella Capitale. Fin qui ha utilizzato addirittura 21 giocatori. Solo in 5, però, sono sempre partiti dall’inizio: Pau Lopez e Kolarov (gli unici mai sostituiti), Fazio, Cristante e Dzeko. Numericamente il dato è da approfondire: la formazione base è come se non esistesse, perché appena 4 sono stati i giocatori di movimento confermati in ogni gara.
L’inserimento dei rinforzi acquistati nell’ultimo mercato è stato lento: Spinazzola si è appena infortunato per la seconda volta e adesso in contemporanea con Zappacosta, Veretout è stato indisponibile fino alla terza giornata, Mkhitaryan ha iniziato a lavorare con i nuovi compagni da appena quindici giorni, Smalling si è subito fermato e Kalinic è arrivato a Trigoria senza aver fatto la preparazione estiva. Solo Pau Lopez, Mancini e Diawara sono sempre stati in gruppo. In più hanno pesato gli stop di Perotti e Under, considerati in partenza titolari dall’allenatore.
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