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Il Messaggero

Roma formato Champions: non c’è Zaniolo, ci pensano Dybala e Abraham

Roma formato Champions: non c’è Zaniolo, ci pensano Dybala e Abraham - immagine 1
La coppia Tammy-Paulo, trovando continuità d'impiego, sta lasciando il segno

Redazione

Prima o poi anche i suoi detrattori se ne faranno una ragione: la Roma di Mourinho è questa. Cinica, essenziale e pragmatica, quanto basta per archiviare con il minimo sforzo la pratica Spezia. AI Picco finisce 2-0 senza particolari patemi, con i giallorossi che si confermano ancora una volta squadra da trasferta (21 punti in 10 gare). José del resto è della stessa scuola di Allegri («Chi vuole divertirsi vada al circo») o del vecchio Trapattoni («Chi vuole vedere i balletti vada alla Scala»): alla fine conta il risultato. E pensando solo a quello, c'è il rischio che prima o poi entri in campo o in sala stampa e zittisca tutti con il dito alzato, come fece Batistuta al Camp Nou dopo uno stratosferisco gol al Barcellona. Il canovaccio della sua Roma, scrive Stefano Carina su Il Messaggero, è il solito: aspetta, fa giocare male l'avversario, produce lo stretto necessario, subisce poco e nulla ma poi, al 90’, alzi lo sguardo e leggi sul tabellone: 1-0. O come ieri 2-0. Tre punti che per una notte permettono di raggiungere l'Inter al terzo posto e evitare che l'odore acre della polemica per quanto sta accadendo con Zaniolo si mischi al profumo inebriante della Champions.

Nota di merito va alla premiata ditta Dybala-Abraham che ancora una volta lascia il segno portando in 6 partite l'argentino a segnare 5 reti e dispensare 4 assist mentre l'ex Chelsea (al sesto gol stagionale, sempre lontano dall'Olimpico) a quota 3 sia per marcature che per passaggi vincenti. Numeri importanti, numeri da coppia gol che finalmente, trovando continuità d'impiego, sta lasciando il segno. E fa dimenticare per una notte il nervo scoperto legato a Zaniolo. Un caso da risolvere entro il 1° febbraio. Un caso che per Mourinho non esiste perché alla fine il calciatore rimarrà. Se sarà così, si aprirà un altro capitolo. Perché poi bisognerà reintegrare non tanto Nicolò nello spogliatoio quanto fargli fare pace con la tifoseria, rimasta spiazzata e delusa. Nonostante l'ottimismo profuso ieri, non sarà facile. L'ennesima sfida Special.