Di Francesco e Monchi analizzano le cause del preoccupante black out della Roma. Sono 46 i giorni presi in esame dal tecnico e dal ds, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Si parte dall'unica sconfitta in Europa, il 22 novembre a Madrid contro l'Atletico, e si arriva all'ultima in campionato, sabato scorso all'Olimpico contro l'Atalanta. Le partite sono, invece, 10 e i numeri, come sempre indicativi, rispecchiano fedelmente la flessione che può compromettere la stagione: 4 ko, 2 pareggi e 3 vittorie, con 9 gol realizzati e 10 subiti (saldo, dunque, negativo).
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Ma, a prescindere dai risultati, le prestazioni mai sono state convincenti. Nel gioco e nello spirito. Sparito il comportamento da squadra che ha dato garanzie nelle precedenti 16 gare. Sono tre le questioni da approfondire.
Le "sensazioni negative" respirate ultimamente da Monchi non fanno riflettere solo lui. Anche Di Francesco sta cercando di capire perché mentalmente, come ha ammesso sabato sera pure Strootman, il gruppo abbia mollato.
Il messaggio del tecnico e del Ds è stato indirizzato soprattutto ai big, quasi tutti usciti di scena nella fase cruciale della stagione.
Non è ancora la squadra di Monchi e forse nemmeno quella di Di Francesco. Ma entrambi già sono chiamati a tirare le somme sui singoli. Per anticipare il futuro. La stanchezza di gente come Florenzi, Kolarov e Dzeko, con i 2 stranieri spesso esclusi dal turnover per mancanza di alternative, ha poi inciso sulla brillantezza della squadra. Che corre meno di prima e anche male. Il pressing è fiacco e l'assetto di conseguenza vulnerabile.
I rinforzi d'estate hanno fin qui deluso. E, come sanno bene pure a Trigoria, non sono stati mirati alle esigenze della Roma e dell'allenatore.
La Roma ha l'8° attacco della serie A (30 gol). Ma, guardando l'abbondanza di conclusioni, è la mira che non è da scudetto.
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