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Ci sono delle notti che sono fatte per essere vissute. Quella di domani è una di queste. Juve-Roma per quello che vale e per quello che ha rappresentato per tanti ragazzi, oggi uomini, negli anni ‘80, non va presentata, lo fa da sola. Ancora di più stavolta con l'ex amato-odiato Spalletti che medita lo scherzetto, anche se siamo alla vigilia di Natale e non di Halloween, una classifica che strizza l'occhio ai giallorossi e sa tanto, se non proprio di ultima chiamata per i bianconeri, di un esame da non fallire, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Per la Juve che altrimenti scivolerebbe a - 7 ma anche per la Roma. I giallorossi domani sera ci riprovano. Consapevoli che negli ultimi anni hanno avuto proprio negli scontri diretti il loro tallone d'Achille e sono gli ultimi per punti ottenuti (seppur con una gara in meno) dietro le due milanesi, l'Atalanta, il Napoli, la Juventus e la Lazio. E tre anni non sono tre partite: vuol dire che qualcosa non va. Come il ruolino di marcia allo Stadium: 13 sconfitte, 2 pareggi e una vittoria ai tempi del Covid all'ultima giornata quando la Juve già festeggiava lo scudetto è qualcosa di difficilmente spiegabile che si somma al fatto che in generale, quindi considerando anche le gare all’Olimpico, negli ultimi 10 incroci la Roma ha vinto una sola volta, gol di Mancini.
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