La Lazio non è il Frosinone, questo Di Francesco lo sa. La Roma non sarà quella vista contro il Frosinone, questo Inzaghi (Simone) se lo aspetta. Se non altro per i rientri in squadra di Dzeko e Florenzi, che l'altra sera si sono riposati. Il vero dubbio è legato a Manolas, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, il cui muscolo va verificato minuto dopo minuto (l'altra sera è uscito dopo il primo tempo), ma stando a quanto filtra da Trigoria (ridotta a un mese la squalifica - che prima era di tre - di Pallotta dopo le proteste post Roma-Liverpool) Kostas ce la dovrebbe fare. Usando il condizionale.
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Roma e Lazio, scelte capitali
Di Francesco punta sul 4-2-3-1: Pastore confermato, rientrano Dzeko e Florenzi
Il 4-3-3 è momentaneamente accantonato, perché a volte bisogna pure andare incontro alle esigenze di qualche big, per fare spazio al 4-2-3-1. La Roma, con questo modulo, è squadra molto offensiva, la qualità può diventare determinante se assistita da una buona condizione fisica e mentale.
Pastore stavolta avrà Dzeko come compagno di verticale, aspettando che Schick ritrovi se stesso: il 4-2-3-1 della Roma non è, ad esempio, come quello dell'Inter, oppure come quello proposto da Spalletti nella sua prima Roma. La difesa robusta arriva dall'asse Nzonzi- De Rossi, che si alternano nel ruolo di centrale davanti alla difesa.
Di Francesco non vuole concedere ripartenze, proprio come è successo a Bologna. Stavolta non inserirà Marcano a sinistra (al massimo lo spagnolo sarà impiegato come vice Manolas. In teoria potranno essere utili anche i vari Pastore, Cristante o Zaniolo. C'è posto, tutti si facciano avanti.
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