Non c'è tempo da perdere. Così Soulé, fiore all'occhiello di un mercato che fino a tre giorni fa faticava a decollare, già sembra il passato. E invece è quantomai il presente (accordo definito ieri con la Juve, 26 milioni più 4 di bonus e 10% della futura rivendita al club bianconero) a tal punto che Motta ha preferito non farlo giocare nel test amichevole con il Norimberga visto che l'argentino già nel weekend potrebbe sbarcare a Roma, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Ma la rincorsa al centravanti fagocita tutto. E soprattutto il modo nel quale la Roma lo ha individuato sta facendo la differenza. Approfittando dell'empasse tra Dovbik e l'Atletico Madrid (trapela addirittura come il centravanti non abbia voluto rispondere nelle ultime ore a Simeone, che lo ha cercato telefonicamente), Ghisolfi si è inserito per l'ucraino. Così, quella macchina che sembrava lenta, e pachidermica s'è trasformata in una Red Bull vecchia maniera: nel giro di 48 ore gli agenti dell'ex Dnipro prima hanno ascoltato e incontrato a Roma la dirigenza giallorossa per poi accettare la proposta (quadriennale da 3,5 milioni, bonus inclusi). Un sì che cambia tutto, un po' come accaduto per Soulé. Perché forti di questo, a Trigoria hanno subito formulato la prima offerta al Girona: 32 milioni più 4 di bonus.
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Roma, Dovbyk ha detto sì
Nel giro di 48 ore gli agenti dell'ex Dnipro prima hanno ascoltato e incontrato a Roma la dirigenza giallorossa per poi accettare la proposta
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