Dopo Tirana, Budapest! Trecentosettantotto giorni dopo aver eliminato il Leicester in semifinale di Conference League, la Roma di Mourinho concede il bis contro il Bayer Leverkusen, stavolta in Europa League: sarà finale contro il Siviglia. Un trionfo di tattica, sofferenza, sacrificio e cuore, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Un cuore grande, immenso, che ha permesso ai giallo rossi di resistere all'inevitabile assalto dei tedeschi. Ma ridurre il match alla difesa del fortino non renderebbe merito ad una squadra e ad un allenatore che ancora una volta hanno saputo invertire ogni pronostico. Perché adesso è semplice, anche per i bookmakers, dare la Roma favorita il prossimo 31 maggio contro gli andalusi. Ma il percorso è stato tortuoso, difficile, lungo 14 partite, 2 in più di quello che si pensava all'inizio. E invece ci sono voluti anche i playoff per eliminare il Salisburgo, poi la Real Sociedad, il Feyenoord, fino a ieri sera quando lo scalpo è toccato ai tedeschi di Xabi Alonso. Finale a dir poco meritata, la seconda in due anni che porta la firma di un signore di Setubal che ha cambiato la storia recente di un club non abituato alla vittoria.
Il Messaggero
Roma d’acciaio: sei in finale
Finale a dir poco meritata, la seconda in due anni che porta la firma di un signore di Setubal che ha cambiato la storia recente di un club non abituato alla vittoria
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