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Il Messaggero

Roma, che fai? Pure Zaniolo sul mercato

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Il g.m. sui rinnovi: “Adesso è il momento del collettivo, di concentrarci sui risultati. Non è il momento di parlarne“

Redazione

La domanda è diretta, senza vie d’uscita: “Pinto, può garantire che Zaniolo il prossimo anno giocherà nella Roma?". La risposta è altrettanto chiara e per certi versi sorprendente: “Non posso io, non può nessuno". È il titolo che mancava ad una conferenza stampa piatta, scrivono Stefano Carina e Gianluca Lengua su Il Messaggero, volta a difendere chi è rimasto (“Diawara? Il suo mancato addio non ha precluso un altro arrivo“), il proprio operato“L’obiettivo era inserire giocatori utili bilanciando i costi“) e a lanciare un messaggio all’esterno (ai procuratori, ndr) sui rinnovi: “Adesso è il momento del collettivo, di concentrarci sui risultati. Non è il momento di parlarne“.  Proprio quest’ultimo punto si riallaccia al discorso di Nicolò. Pinto e quindi la Roma certificano che il talento più fulgido della rosa non è incedibile. Che poi questo termine nel calcio moderno abbia perso di significato è un altro conto. È però un dato di fatto che lo scorso anno, solleticato sul rinnovo o meno di Pellegrini, la risposta del dirigente era stata differente: “La nostra voglia e la sua di andare avanti insieme è la stessa, non è però il momento di parlarne“. Per capire la vicenda vanno chiarite le posizioni del club e del calciatore. Zaniolo aspettava il rinnovo prima del secondo infortunio. Juventus e Tottenham si erano già fatte vive un anno e mezzo fa e Nicolò aveva avuto la rassicurazione che sarebbe stato accontentato. Poi c’è stato il nuovo ko, la lunga riabilitazione e quando è tornato in campo, la società ha preso tempo per capire le reali condizioni del ragazzo. Rassicurata non tanto dalle prestazioni (inevitabilmente altalenanti) ma dal recupero atletico, a ottobre sono iniziate le prime manovre. Un paio di incontri volti a constatare differenze sia sulla durata del contratto (Zaniolo vorrebbe un triennale) che sull’importo dello stesso. A Trigoria intendono inserire infatti Nicolò (che attualmente guadagna 2,3 milioni più premi) nel gruppo dei calciatori che viaggiano sui 3-3,5 milioni d’ingaggio (Mkhitaryan, Smalling, a breve Mancini, El Shaarawy, Sergio Oliveira con i benefit) mentre lui mira ad avvicinarsi ai top della squadra (Abraham e Pellegrini). Per intenderci: una base di 4 milioni ai quali aggiungere facili bonus. Trascorrono i mesi ma la chiamata non arriva. Nel frattempo salta la trattativa per la risoluzione del contratto di Santon (seguito dalla stessa agenzia) e all’improvviso torna in auge il pressing della Juventus. Se chi è vicino al ragazzo ritiene che quella frase sia propedeutica a preparare la piazza ad una possibile cessione estiva, non sono in pochi che ritengono che le parole di Pinto fossero indirettamente rivolte a chi lo sta pressando (sfruttando i media) per il rinnovo. Della serie: è la Roma a decidere quando mettersi seduti a discuterne. E da quello che trapela, dopo una riunione interna della scorsa settimana, l’intenzione è farlo solo a fine stagione.