rassegna stampa

Roma, bomber Dzeko piace a (quasi) tutti

LaPresse

Capitan Edin con il Sassuolo per toccare quota cento gol con la maglia giallorossa. Il bosniaco è un’eccellenza ma alcuni suoi predecessori hanno ricevuto più consensi

Redazione

Hai fatto novantanove, ora fai cento. Cento, conto paro, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Cento gol con la maglia della Roma.

E non è ancora il canto del cigno, giusto per citare il sopranome con cui Edin Dzeko viene chiamato: il cigno di Sarajevo. Che per molti si deve svegliare; deve segnare di più.

La Roma è la squadra con la quale ha realizzato più gol. Sono 189 partite e 72 gol con il City, 189 e 85 con il Wolfsfburg, 45 e 16 con la maglia del Teplice. Se poi vogliamo esagerare, aggiungiamo anche i 58 gol segnati con la maglia della Bosnia, nelle centosette partite che ha giocato.

Nella Roma, in questi anni, si è dedicato a un lavoro da attaccante di manovra, una specie di centravanti di movimento, o trequartista d'attacco. Regista offensivo e uomo squadra.

La Roma di sicuro dovrà pensare a un post Dzeko, perché gli anni passano e la lucidità viene meno. Ma per ora, è bene che Fonseca se lo tenga stretto, anche se lui deve - come si sostiene da tempo - segnare di più.

Dzeko è anche un uomo assist, proprio a completamento di quel lavoro da trequartista: in carriera, sempre in doppia cifra nel numero di palle gol. In Germania 35, in Inghilterra 39 e in Italia è a quota 42. Segna e fa segnare. Eppure a Roma si ha sempre la sensazione che Dzeko non venga apprezzato fino in fondo.

A Roma sono passati attaccanti meno prolifici, che però si sono guadagnati l'immortalità e l'amore della gente. Imparagonabili a Dzeko gli score di gente come Rizzitelli, Voeller oppure Balbo, per non parlare di Batistuta, che qui è stato Re per un anno se non meno, ma che oggi tutti ricordano con nostalgia (giustamente, anche), o di Delvecchio, l'uomo derby per eccellenza, uno che a Roma ha piantato le radici dopo 300 partite e 83 reti.

Rizzitelli in sei anni ha giocato 211 partite e ha segnato 55 reti; Voeller cinque anni giallo e rossi, 198 partite e 68 reti ma guai a chi tocca (giustamente, anche) il tedesco che volava. Balbo era un bomber vero, un killer da area di rigore, ma pure lui non ha i numeri di Dzeko: Abel, nei suoi cinque anni romani (più uno, quello dello scudetto del 2001), ha giocato 182 partite, segnando 87 gol.

E il bomber Pruzzo, personaggio quasi mitologico da queste parti: dieci anni di Roma, uno scudetto, parliamo di 315 partite e 138 reti. Batistuta, come detto, un bomber entusiasmante, autentico trascinatore ma qui a Roma lo abbiamo visto poco, quel poco che effettivamente, è bastato: 87 partite e 33 gol. E ci fermiamo, tenendo fuori Totti che, da non centravanti come Dzeko, l'ha buttata dentro 307 volte, la media di Edin alla fine è simile solo a quella di Balbo.