rassegna stampa

Roma, ballando con le stelle

Alle 13 il sorteggio di Nyon: dall’urna uscirà l’avversaria dei giallorossi per la semifinale di Champions League

Redazione

Il sorteggio delle semifinali di Champions (andata 24 e 25 aprile, ritorno 1 e 2 maggio), subito dopo quello di Europa League, vedrà ancora Shevchenko, ct dell'Ucraina, come gran cerimoniere. Fu lui a pescare il Barcellona, l'avversario dei quarti, scrive Ugo Trani su Il Messaggero, sotto gli occhi del coetaneo Totti che vigilerà anche su questa estrazione.

L'asticella è sempre più alta: il club giallorosso, a 34 anni dall'unica presenza tra le Big Four, è l'unico tra i 4 ancora in corsa a non aver mai alzato il trofeo.

La storia non siamo noi, dunque. Ma a Trigoria, nessuno lo dice. Figuriamoci, poi, se si arrende in partenza uno come Di Francesco che punta ad arrivare fino a Kiev per giocarsi il titolo all'Olimpiyskyi stadium la sera del 26 maggio. "Non dirò mai, prima di una sfida impossibile, come va, va". Non gli interessa nemmeno il ranking Uefa che certifica il valore degli spagnoli e dei tedeschi, rispettivamente al 1° posto e al 2° della classifica, lasciando gli italiani al 21° e gli inglesi al 25°. Il rendimento in questa edizione (5 successi e 2 pareggi) premierà, comunque, la società di Pallotta che già sa di partire, nella nuova stagione, almeno al 13° posto.

Di Francesco, 48 anni, si presenta da debuttante. La Roma, al 2° tentativo dopo quello in Coppa dei Campioni e quindi al 1° in Champions, arriva in semifinale partendo dalla terza fascia, mai più accaduto a un club italiano dal 2003. Il Milan, 15 anni fa, andò addirittura oltre e alzò la coppa a Manchester, nella finale vinta ai rigori all'Old Trafford contro la Juve, unico derby italiano. E' l'unico precedente da non scartare.

Le sfide del passato sono a favore delle rivali. I giallorossi hanno affrontato il Real solo in questa competizione: nei 10 match, 6 vittorie spagnole, 3 della Roma e 1 pari. Nei 6 (4 di Champions) contro il Bayern, sono 5 i ko e solo 1 successo giallorosso. Nei 5 (2 in Coppa Uefa) contro il Liverpool, la finale persa ai rigori nel 1984 all'Olimpico, altri 2 successi inglesi, 1 pari e 1 vittoria romanista. Il trend, insomma, è da invertire.