La Roma dall'inizio del 2018, scivolando al 5° posto, è fuori dalla zona Champions. Il piazzamento tra le migliori 4, però, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero, resta vitale per il futuro economico e tecnico del club giallorosso, e obbliga Di Francesco, a prescindere dalla prestazione, a ritrovare subito il successo nel lunch match contro il Verona al Bentegodi.
rassegna stampa
Roma a pranzo contro la crisi
A Verona, ore 12,30, cerca i tre punti che mancano dal lontano 16 dicembre
I giallorossi arrivano in Veneto con un digiuno di vittorie di 7 partite: 6 di campionato, dopo il ko contro il Torino e l'eliminazione in casa dalla Coppa Italia agli ottavi, e 3 punti in classifica. Rendimento da retrocessione e non più da vertice.
Proprio al Bentegodi e sempre in tarda mattinata, il 10 dicembre scorso, si è inceppata la Roma che, nonostante il tiro al bersaglio, fece cilecca, pareggiando contro il Chievo (0-0). Contando pure quella partita, in 3 delle ultime 8 giocate i giallorossi non hanno fatto centro e nelle altre 5, al massimo, hanno realizzato 1 rete. Il mal di gol, dunque, è stato scoperto qui a Verona, quasi 2 mesi fa. E non è stato ancora curato.
Di Francesco è intenzionato a modificare parzialmente il sistema di gioco, passando al 4-2-3-1. Che, in fase difensiva, resterà simile al 4-3-3, assetto preferito del tecnico, o al 4-1-4-1, modulo usato a San Siro contro l'Inter. Avanzerà Nainggolan da trequartista, nel rombo offensivo e dinamico che prevede Under a destra, Dzeko centravanti ed El Shaarawy a sinistra.
Il Verona di Pecchia in casa ha raccolto meno che in trasferta: solo 7 dei 16 punti sono stati conquistati al Bentegodi, con 8 sconfitte, 2 vittorie e 1 pari. E, in 5 delle 11 gare interne, il Verona non è riuscito a segnare. Solo 9 i gol realizzati sul proprio campo. Di Francesco, di questi tempi, non si può permettere però di snobbare nemmeno lui.
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