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Il Messaggero

Riscatto Roma: tocca a Pellegrini

Riscatto Roma: tocca a Pellegrini - immagine 1
Criticato dalla tifoseria per il difficile avvio di stagione e il caso De Rossi, il capitano cerca la riscossa
Redazione

Piove a Roma in questa seconda metà di settembre? È colpa di Pellegrini. La città è paralizzata nel traffico per lo sciopero dei mezzi? Chiedere a Lorenzo. De Rossi esonerato? La responsabilità è del Capitano. La Roma fa 3 punti in 4 gare? E di chi l'onere se non del numero 7? Quando entri in un vortice del genere, è difficile tirarsene fuori, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Se ne è accorto Pellegrini il giorno dell'esonero di Daniele: l'unico tra i calciatori della rosa a fermarsi davanti ai tifosi inferociti all'esterno di Trigoria e uno dei tre insieme a Mancini e Dybala a chiedere e ottenere udienza ai Friedkin. Eppure quando è uscito a tarda sera dal Fulvio Bernardini è stato rincorso e insultato come uno qualunque. Anzi, di più: come fosse il responsabile di tutto quello che nella Roma non va. Del resto viviamo al tempo dei social dove basta lanciare nell'etere un vocale che racconti di una rissa all'Ok Corral dentro gli spogliatoi, per far diventare una palese fake una possibile ricostruzione. Premessa, per non incorrere in buonismi che nessuno cerca e vuole regalare al calciatore: Pellegrini sta giocando male. E non da oggi. Nelle prime quattro gare di campionato, questo giornale gli ha dato una sufficienza stiracchiata soltanto una volta. Appare fisicamente in ritardo, fragile nei contrasti, spesso fuori dal gioco e la panchina di Genova non era altro che il risultato delle sue prestazioni. Però a tutto c'è un limite. Catalizzare sul Capitano l'umore della piazza è stato sempre il destino di chi porta quella fascia al braccio. Lorenzo è giunto a un bivio della sua carriera, anche dettato da un contratto che lo vedrà a giugno arrivare ad un anno dalla scadenza. O si risolleva oppure è destinato a finire nell'oblio nel migliore dei casi, se non proprio nel tritacarne degli odiatori di professione, soprattutto se la Roma dovesse vivere un'annata anonima. Paradossalmente - visto il legame e l'amicizia che lo legava a De Rossi - Juric potrebbe essere l'uomo giusto al posto giusto. Se verrà dato seguito al 3-4-2-1 che ha in mente il tecnico croato, uno dei due posti dietro Dovbyk sarà il suo.