Lì al centro, tra i nuovi, che brillano e fanno impazzire i tifosi della Roma, c’è un vecchio ragazzo con la fascia al braccio, che si piazza in mezzo al campo e fa il regista: alla Frank Lampard. Aveva ragione José Mourinho quando disse che tre LorenzoPellegrini giocherebbero titolari contemporaneamente nella sua Roma scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.
Il Messaggero
Regista-trequartista col vizio del gol: Pellegrini è sempre più calciatore totale
Al di là del gol, che apre le danze contro lo Shakhtar, Lorenzo mostra la vena dei giorni migliori: lucido, vivo, decisivo. Lo abbiamo ammirato in mezzo (nel 3-4-2-1), al fianco di Matic, regista più fisico e rubapalloni rispetto a lui, lo vedremo vicino a Wijnaldum, oppure, chissà, con Cristante; o capiterà – come è naturale che sia – di ritrovarlo nel ruolo che adora di più, quello di trequartista, quando Mou deciderà di fare a meno di uno dei suoi tenori offensivi.
Una partita con Dybala (come nel secondo tempo di ieri), un’altra con Zaniolo: Pellegrini ci sarà sempre, questo è certo. Tocca tanti palloni, li telecomanda, poi si ritrova al centro dell’area per colpire e il gol ne è la dimostrazione, quando prende il pallone lui e viaggia insieme con gli altri tre, è uno spettacolo e l’Olimpico si infiamma: sul gol apre e chiude l’azione dopo un rullo di passaggi che comprende nell’ordine Zaniolo, Dybala e Abraham. Anche giocando più basso, non perde il vizio di attaccarsi alla porta. È la natura di una vecchia mezz’ala, del resto.
"Vogliamo ripartire dall’entusiasmo dello scorso anno verso altre vittorie", le sue parole prima della festa. Pellegrini era e resta insostituibile, un ruolo Mou glielo troverà. Ci ha preso gusto a vincere, lui che come capitano romano ha avuto la fortuna di alzare una coppa europea, non vuole fermarsi. La stagione è lunga e la Roma è ambiziosa, quest’anno come mai è accaduto negli ultimi anni. Pellegrini è l’uomo in più e il capitano che cuce lo spogliatoio.
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