Alla fine non si vive di solo 4-3-3. Anche perché il dinamismo di un modulo sfocia in altri sistemi di gioco: i calciatori non sono immobili, una banalità, ma è giusto ricordarla. Il 4-2-3-1 (modulo anti Milan) è l'alternativa (il 4-2-4 è l'opzione della disperazione, come il 3-3-4 dell'altra sera), perché la Roma in rosa ha adeguaticalciatori di fascia e altri che possono ricoprire il ruolo di trequartista puro. Come ad esempio (con caratteristiche diverse) Pastore, Cristante e Schick (che ora sembra il più in palla), ruolo che ha anche ricoperto nella Sampdoria, e Coric (più Zaniolo). Il problema, riporta Alessandro Angeloni su "Il Messaggero", è nelle riserve di De Rossi e Nzonzi, perché ad occhio e croce sarebbero loro i due centrali titolari nel 4-2-3-1: Cristante e Pellegrini non sono adattissimi a giocare così bassi.
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Rebus Roma. Con il 4-2-3-1 spazio a De Rossi-Nzonzi con El Flaco trequartista
Di Francesco ha in rosa calciatori adatti al modulo anti Milan. La vera rivoluzione sarebbe passare alla difesa a tre
La vera rivoluzione tecnico-culturale è passare alla difesaa tre. E tra l'altro non sarebbe nemmeno un inedito, visto che è apparsa miracolosamente nella notte di Roma-Barcellona. I difensori a disposizione sono giusti per stare a tre, perché ci sono due mancini (Marcano e Jesus), due che possono giocare indifferentemente a destra e al centro (Manolas e Fazio). Le soluzioni offensive adottata nella famosa sera col Barça (Dzeko, Nainggolan e Schick) possono attualizzarsi con la presenza dietro Edin di Pastore e Schick, oppure di Cristante.
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