Ha pianto come un bambino, come spinto dal senso di colpa, li sul terreno della Puskas Arena, dopo la sconfitta ai rigori, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. C'era Matic, tra gli altri, a consolarlo e a fargli capire che "Paulo, that's football", questo è il calcio. Vallo a spiegare a uno come Dybala, che su due finali europee giocate, ne ha perse altrettante. È dura da accettare, è dura ripartire subito, infatti la Joya non riparte, quella di Budapest è stata la sua ultima tappa della stagione. Il futuro di Dybala è legato a quello di Mourinho, anche se il tecnico ha spiegato che il futuro è nelle mani dell'argentino. Paulo ha trent'anni e vuole vincere e quella Champions persa gli è rimasta sullo stomaco. A Roma è felice, ma quella Coppa non c'è e Mou deve risolvere le sue cose con i Friedkin. Non c'è fretta per decidere e per capirlo oggi, le parti, ovvero i suoi agenti e il club, si sono già dati appuntamento: prima del rompete le righe, si farà un punto della situazione e si capiranno le intenzioni di Paulo, i suoi desideri e usciranno allo scoperto pure i corteggiatori, ingolositi dalla clausola (valevole solo quest'estate) inserita nel contratto con la Roma e un po' meno dallo storico degli infortuni che ha patito quest'anno.
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Il Messaggero
Rebus Dybala: il futuro è solo nelle sue mani
Le parti, ovvero i suoi agenti e il club, si sono già dati appuntamento: prima del rompete le righe, si farà un punto della situazione
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