rassegna stampa

Quando tutti i limiti dei singoli escono alla luce della sconfitta

LaPresse

Le figuracce sono sempre figlie di scelte tattiche non corrette e di prestazioni tecniche al di sotto della norma

Redazione

Non ci sarà mai una controprova, ma nulla ci vieta di ipotizzare che se la Roma nel primo tempo se la fosse giocata con meno spavalderia, che se avesse pensato a una fase difensiva più corposa, più affollata e anche un po' più tosta, forse le cose non sarebbero andate come invece sono andate, scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero.

Senza trascurare un fattore, a gioco lungo determinante: alcuni interpreti, chiamati a far male alla Juventus, per un lunghissimo primo tempo hanno finito con il far male soltanto alla Roma, dimostrando (confermando?) di meritare palcoscenici meno ambiziosi. E Paulo Fonseca fa bene a pretendere adeguati rinforzi.

La sensazione che difendere come ha difeso la Roma (non il reparto: la Roma) contro quel tridente della Juventus sia stato un azzardo, però, si fa sempre più insistente quando si vanno a rivedere gli errori commessi dai giallorossi con pallone agli uomini di Maurizio Sarri. Errori individuali, certo, ma anche/soprattutto di squadra. Imperdonabile.

Fonseca si è fidato dei suoi e all'inizio ha optato per la solita strada anche in casa della squadra più forte d'Italia, pagando a carissimo prezzo questa sua strategia. Aiutato (per modo di dire...) da tanti, troppi suoi giocatori in serata nerissima. Quando si confeziona una prestazione così scadente come quella della Roma nel primo tempo è ingiusto dare la colpa soltanto a questo o a quello: le figuracce sono sempre figlie di scelte tattiche non corrette e di prestazioni tecniche al di sotto della norma. La Roma, fino a ieri sera, aveva dato il meglio di sé in trasferta, poi a Torino per un tempo, fatale, è crollata. Di testa, di qualità individuale e di gioco. Segno che tutti hanno sbagliato; segno che tutto o quasi è stato sbagliato, come dimostrato dalla seconda parte di gara. Al netto del valore dei campioni d'Italia, che non avevano bisogno di alcun aiuto per andare avanti in Coppa Italia.