I gol non arrivano da lontano, al massimo dai sedici metri. Dove batte il gesso. La Roma non tira da fuori e, se lo fa, è con il contagocce e le riesce pure male. Diciamo - scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero - che i calciatori della Roma non hanno la balistica come dote principale. La squadra di Gasp utilizza il fraseggio in area e il dialogo nello stretto come strada principale per andare in rete. E se non hai un terminale offensivo, spesso certe giocate finiscono in mare. A volte converrebbe sposare altre soluzioni, va bene anche una semplice punizione da fuori area, un metodo usato in passato da gente come Dybala e Pellegrini. La Roma come tiratore scelto ha solo Cristante, dotato di un bel calcio dalla distanza, ma Bryan l'unico gol che ha segnato in questa stagione, a Firenze, è di testa, su azione d'angolo. La Roma si perde davanti all'area di rigore, non arriva quasi mai al tiro dai sedici/venti metri. Dei sedici gol fin qui realizzati, Matias è l'unico che ha il record di averne fatti ben due dal gesso, pochi centimetri al di qua dalla linea dell'area: a Firenze e Cremona. Due reti molto simili, con tiri liftati alla sinistra del portiere. Gli altri sono arrivati tutti da dentro area di rigore. Molti si chiedono come mai uno come Koné, molto dotato tecnicamente, non provi mai una conclusione dalla distanza. In sedici partite di campionato e cinque di Europa League, il francese non ha mai segnato. In campionato ha provato la conclusione appena nove volte, di queste solo cinque da fuori area. Uno soltanto è finito nello specchio, contro l'Udinese. La percentuale di aspettativa sul gol è dello 0,5.
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forzaroma rassegna stampa il messaggero Quando i gol non arrivano da lontano. Cristante tira poco Koné ancora meno
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