rassegna stampa

“Ho visto cose buone”

(Il Messaggero – M.Ferretti) Luis Enrique, nonostante i tre gol sul groppone, l’eliminazione dalla Coppa Italia e una prestazione non all’altezza delle aspettative dei tifosi, non è assolutamente d’accordo con quanti sottolineano che...

Redazione

(Il Messaggero - M.Ferretti) Luis Enrique, nonostante i tre gol sul groppone, l’eliminazione dalla Coppa Italia e una prestazione non all’altezza delle aspettative dei tifosi, non è assolutamente d’accordo con quanti sottolineano che la differenza tra la Juventus e la Roma è stata notevole.

E addirittura, in diretta tv, fa una grossa risata in faccia a chi glielo fa notare subito dopo il fischio finale di Banti. «Nel primo tempo, è vero, abbiamo giocato male, sbagliando in maniera clamorosa in entrambe le azioni che hanno portato la Juventus a segnare. Ma nel secondo tempo io non ho visto tutta questa differenza tra le due squadre. Forse siamo cresciuti troppo tardi, ma siamo cresciuti. So che dopo una sconfitta, e di questa portata, è difficile esser d’accordo con me, ma a mio giudizio le cose sono andate così. Nella seconda parte di gara non abbiamo demeritato, io ho visto quello che volevo vedere. L’espulsione di Lamela? Non ho visto bene l’azione, non posso giudicare. Ma se era complicato tener testa alla Juventus in undici, potete immaginare quanto lo sia diventato quando siamo rimasti in dieci» (...) «È uno sport di contatto, il nostro, e qualche volta ci sono questi contrasti. Il fallo lo hanno visto gli arbitri, io no e non ho niente da dire. Il terzo gol lo abbiamo preso perché abbiamo rischiato troppo, perchè nonostante l’inferiorità numerica noi siamo andati all’attacco senza paura. Negli spogliatoi ho fatto i complimenti ai ragazzi. Bojan? Ha esperienza, ha giocato nel Barcellona in uno stadio con centomila persone. Tutti dobbiamo migliorare ma sono fiducioso di quello che vedo ogni giorno».

E ancora. «La Juventus, che è prima in campionato, ha confermato di essere una squadra fortissima, ma - ripeto - la Roma per me non ha demeritato. Io credo che anche questa partita ci ha detto che possiamo guardare al futuro con ottimismo, a patto di migliorare e di eliminare gli errori che abbiamo commesso in quest’occasione. Qualche volta, ad esempio, non siamo usciti come al solito anche perché loro pressavano tanto. È stata una lotta forte e non sempre si vince anche se facciamo la nostra proposta. Sono contento della personalità che hanno mostrato i miei giocatori, ora iniziano a riconoscere le situazioni del calcio. La squadra continua a crescere: ecco quello che penso».

Taddei, poi. «Abbiamo sbagliato in maniera grossolana in occasione del primo gol, poi Del Piero è stato bravissimo e ha segnato una rete straordinaria e la partita si è messa subito male. Soprattutto per colpe nostre, visto che non siamo riusciti a giocare come avremmo voluto. Poca personalità, stavolta. Ma di fronte avevamo la Juventus, non l’ultima squadra italiana. Nel secondo tempo, invece, siamo andati meglio, abbiamo tenuto il campo ma tutto questo non ci è bastato per riprendere la partita. Tornando al primo tempo, non mi sembra assolutamente il caso di prendersela con questo o quello: abbiamo sbagliato tutti, io per primo, e quindi va fatto un discorso di squadra, esattamente come si deve fare quando arrivano i risultati positivi» (...).

Pjanic, infine. «Potevamo fare di più. Abbiamo preso due gol in contropiede e così ci siamo complicati la vita da soli. Nella ripresa abbiamo provato reagire ma ormai era troppo tardi. Tutti potevamo fare meglio e non siamo soddisfatti per questo motivo».