rassegna stampa

Il presidente junior e i capricci sullo stadio

Twittarolo ex bersaniano asceso alla presidenza del Pd capitolino Tommaso Giuntella vuole occuparsi di cose più grandi di lui, magari per conto terzi.

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Potrebbe stare a suonare il banjo irish, che è la sua vera passione. E invece, Tommaso Giuntella fa i capricci intorno alla palla, sul campo virtuale di Tor di Valle. Vuole occuparsi di cose più grandi di lui, magari per conto terzi. E se Augusto trovò Roma di legno e la rifece di marmo, il piccolo Tommy - inteso come twittarolo ex bersaniano asceso alla presidenza del Pd capitolino - vuole dare all’Urbe uno stadio d’acciaio e guai a chi prova a contraddire i suoi capricci. Lo voglio, lo voglio, lo voglioooo!, grida il piccolo Tommy a cui per fortuna non tolgono la bici - altra sua vera passione - sennò strepiterebbe ancora più forte. Forte dell’autorevolezza che non ha. Delle tre reclute di Bersani per farsi dare una mano alle penultime primarie del Pd, il piccolo Tommy, barbetta cattocomunista da ex scout e sindrome ginnasiale mai superata (uno dei suoi tweet più profondi: «Noi del liceo Dante abbiamo un solo nemico: il mamianino»), è l’unico che non ha fatto strada nonostante la bici. A differenza di Alessandra Moretti, votatissima europarlamentare, e di Roberto Speranza, capogruppo del Pd a Montecitorio. Si diverte però, o lo fanno divertire, a fare i suoi capricci a Tor di Valle. Ennio Flaiano diceva: «C’è sempre qualcuno che sposta più avanti la soglia del ridicolo». E il piccolo Tommy potrebbe rispondergli: io!