(Il Messaggero - V.Cerracchio) Tre punti poco zemaniani, obietterà l’ala incontentabile del tifo giallorosso. La realtà parla di una Roma quinta in classifica (la Lazio proverà a rispondere domani) e quindi rilanciata proprio da quegli accorgimenti tattici cui il boemo ha dovuto adeguarsi. Niente di trascendentale: solo una difesa più attenta, uno sbilanciamento limitato una volta ottenuto il vantaggio nel consueto forcing iniziale. A Pescara si è giocato maluccio, gli abruzzesi hanno risorse tecniche limitate e alla fine gli errori sono stati marchiani da entrambe le parti, sia in fase d’impostazione che di conclusione a rete. Ma la Roma non ha mai perso il bandolo, evitando di farsi chiudere e restando imbattuta per la seconda partita di fila.
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Poco zemaniana ma guai a lamentarsi
(Il Messaggero – V.Cerracchio) Tre punti poco zemaniani, obietterà l’ala incontentabile del tifo giallorosso
«Gioco così da 40 anni», ha detto Zdenek, dribblando qualsiasi ipotesi di accondiscendenza al sistema. Ma è apparso più sincero Totti: «Prendiamoci questi tre punti, stiamo crescendo in maturità». Troppe volte si è scottato con la spregiudicatezza del boemo. La verità è che quanto bastava è stato fatto. Un tap-in di Destro, che stavolta ha scelto saggiamente il giallo della bandierina per festeggiare, qualche altro tentativo del capitano vista la strana latitanza di Osvaldo, contrassalti a limitato numero di partecipanti. I biancazzurri hanno provato a replicare con trame farraginose e alla fine il commento di Bergodi è stato eloquente: per lo meno non ci siamo sbriciolati. Vedremo cosa accadrà con le parigrado ma l’ultimo posto in classifica lascia brutti presentimenti, serve ben altra vis agonistica. (...)
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