rassegna stampa

Pochi romani, italiani al minimo e tifosi in esilio. Una domenica strana ma sempre più normale

Il calcio cambia, ma molti non lo accettano. Non ci sono più le vecchie bandiere e il derby cittadino è rappresentato soprattutto da stranieri.

Redazione

Per il derby è una stagione, questa, un po' surreale come evidenzia Alessandro Angeloni su Il Messaggero.  All’andata curve vuote, nel ritorno idem. Poi ti affacci in campo e ti accorgi che non ci sono più le vecchie bandiere e il derby cittadino è rappresentato soprattutto da stranieri. 

Due romani solitamente titolari e colonne della Roma, staranno a guardare.  Oggi ci sarà - al netto di sorprese dell’ultima ora - il solo Florenzi. Portabandiera e pure capitano. La Lazio ne schiererà due di romani, Cataldi e Candreva. Un fatto insolito, così come lo sarà oggi. Perché questo predominio da parte dei biancocelesti, negli ultimi sedici anni, c’è stato solo in altre due occasioni: ottobre 2001, Totti contro Nesta e Liverani; ottobre 2005, Totti e De Rossi contro Liverani, Firmani e Di Canio.

Nel marzo del 2008 il record del predominio dei romani giallorossi: De Rossi, Aquilani e Totti contro De Silvestri. Cambiano i tempi, non ci sono troppi romani ma nemmeno così tanti italiani: nella Roma resta, come possibile titolare, Florenzi, nella Lazio Marchetti e Parolo si aggiungono a Cataldi e Candreva e forse Matri.