L'addio era scontato, ora è ufficiale: Tiago Pinto saluta e se ne va, scrivono Alessandro Angeloni e Gianluca Lengua su Il Messaggero. Non prima di aver portato a termine quest’ultima sessione di mercato, con la missione di portare a casa almeno un difensore, che manca da sei mesi, con quei pochi soldi che sono a disposizione (a meno che non si faccia una cessione) e con i noti paletti della Uefa che frenano ogni sogno. Pinto ha creduto di aver concluso un ciclo, in questi anni con Mourinho ha faticato molto, è spesso finito sotto pressione e i rapporti non erano dei migliori. La decisione è stata presa mesi fa, quando il gm ha comunicato di volersene andare e la proprietà non gli ha messo i bastoni tra le ruote. Il rapporto - dicono - è finito, ma i rapporti con la proprietà restano buoni, il distacco non è stato traumatico. Il casting per il sostituto era partito da tempo e i nomi sparsi in giro, tanti. François-Joseph Modesto, (attualmente al Monza) con cui Lina Soulou kou (Ceo della Roma) ha lavorato all'Olympiacos; un altro è Frederic Massara (libero), che a Trigoria è già passato come braccio destro di Walter Sabatini. Poi c'è anche un terzo, che in orbita Roma era finito qualche tempo fa, ovvero Javier Ribalta che ha esperienze italiane e internazionali per aver lavorato nel Parma, nello Zenit e fino allo scorso ottobre all'Olimpique Marsiglia. Ma i Friedkin, si sa, sono sempre pronti al colpo di teatro, al "colpo d'algoritmo".
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Il Messaggero
Pinto, l’addio è ufficiale. Da Massara a Ribalta: Friedkin sceglie il ds
Pinto ha creduto di aver concluso un ciclo, in questi anni con Mourinho ha faticato molto, è spesso finito sotto pressione e i rapporti non erano dei migliori
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