Armeno tu, non mi abbandonare. La immaginiamo la voce di Paulo Fonseca, che parla a Mkhitaryan, tuttocampista della Roma (in prestito dall’Arsenal) e della nazionale armena, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.
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Piedi d’oro e muscoli fragili: c’è Micki, la coppia è più bella
L'armeno ha superato i guai fisici e adesso è indispensabile come trequartista
Giocatore forte e di spessore, ed è ciò che serve in queste serate di coppa, che si chiami Champions o Europa League. Micki è forte, lo dice la sua storia e lo spiegano i suoi ex allenatori e compagni ed è evidente la considerazione che hanno di lui.
In Europa ha giocato solo tre volte, 119 minuti, con 0 nella casella dei gol e degli assist, nella sua vita di gare internazionali ne ha disputate 100. Fonseca non vuole essere di nuovo abbandonato, perché nel ruolo di trequartista ha perso via via Pellegrini,
Mkhitayan ha giocato - nelle sue quindici partite in giallorosso - in quasi tutte le posizioni dell’attacco, a sinistra, a destra, è partito da mediano e domenica scorsa, con l’uscita di Pellegrini, è passato a fare il “10”. Cinque gol in totale fino a questo momento (nei 721 minuti distribuiti in dodici gare, una rete ogni 144 minuti, contro Sassuolo, Verona, Spal, Bologna e Lecce), due gli assist vincenti (entrambi contro il Lecce, uno al Via delMare e uno all’Olimpico).
L’esperienza di Micki serve alla Roma, ne ha bisogno Fonseca, lo stesso Dzeko con uno come lui al fianco ne trarrà benefici, perché lui e l’armeno parlano la stessa lingua del gol e dell’assist. Micki guiderà oggi la linea dei trequartisti della Roma, avrà a destra Perez e a sinistra Kluivert, pure lui atteso alla prova internazionale. L’olandese, dopo un inizio folgorante in campionato (tre reti e titolare fisso a sinistra) e le due reti in Europa League (entrambe al Basaksehir) è sparito. Fonseca lo alterna a Perotti, a lui chiede i gol che il solo Dzeko non può dare.
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