Sarà il jet-lag o l'avversario poco allettante, fatto sta che lo 0-0 contro il Nagoya Grampus ha messo in evidenza i problemi atavici della Roma di Mourinho. Una squadra con enormi difficoltà a segnare, anche in un'amichevole d'esibizione, con una costruzione di gioco discutibile e tanta superficialità anche nei passaggi più semplici. Tammy Abraham - sottolinea Gianluca Lengua su 'Il Messaggero' - si è dimostrato impalpabile, poco reattivo e mai decisivo. L'atteggiamento in campo è lo stesso (se non peggiore) di quello avuto in campionato: "Non essere ai Mondiali mi ha fatto capire che cosa ho ancora tanto da fare", aveva detto l'inglese alla vigilia. Ma evidentemente ha ancora bisogno di tempo per correggersi. Chissà però se Mourinho sarà ancora così paziente da accettare prestazioni anonime come quella in Giappone.
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Piccola Roma, Abraham a secco
Tammy nel 2021 è stato pagato 40 milioni e sarebbe dovuto essere il centravanti della Roma del futuro, anche se il suo obiettivo è sempre stato quello di ritornare in Premier League. Lo ha confermato Mourinho dicendo che in giallorosso si sarebbe voluto rilanciare, ma l'involuzione è ormai sotto l'occhio di tutti. Il secondo tempo della prima amichevole è stato più convincente, da El Shaarawy a Shomurodov subentrato a Cherubini, Ibanez e Tahirovic che ha ripagato la fiducia di José con qualche giocata illuminante. L'abnegazione del giovane svedese è forse l'unica buona notizia. Una prestazione che probabilmente non è significativa per via di alcuni fattori che possono aver inciso sulle condizioni della squadra. A partire dal fuso orario, fino ad arrivare alle assenze. A proposito, passi in avanti per Wijnaldum, che appare motivato a voler rientrare prima del tempo (febbraio 2023).
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