Per Diego Perotti è iniziato un lungo periodo che lo ha visto scivolare nelle gerarchie di Spalletti. L'ultima partita da titolare, come evidenzia Stefano Carina su Il Messaggero, l'ha giocata quasi una ventina di giorni fa, contro il Cesena in coppa Italia (1 febbraio).
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Perotti, c’è Lucio dopo le ombre
Complice il cambio di modulo, le condizioni fisiche non ottimali e un leggero calo di forma, Diego ha perso posizioni nella hit parade del tecnico
Singolare per un calciatore come l'argentino che era considerato sino a poco tempo fa un titolarissimo nello scacchiere di Spalletti. Domani, invece, toccherà di nuovo a Perotti, probabilmente in tandem con El Shaarawy.
Nella sua esperienza in Spagna con il Siviglia, ha incrociato il Sottomarino giallo dieci volte, giocando però in sette occasioni: quattro vittorie, due pareggi e una sconfitta. Zero gol ma un assist decisivo nel 3-2 del 24 aprile del 2011. Con il totem Nainggolan inamovibile, prevedibilmente d'ora in avanti Perotti finirà costantemente in ballottaggio con Salah ed El Shaarawy. Diego parte in ritardo rispetto all'egiziano. E questo, come è normale che sia, non può fargli piacere anche se non trapelano musini stile Oporto. A inizio stagione Lucio non aveva apprezzato l'atteggiamento dell'argentino che a sua volta non aveva gradito la sostituzione nell'andata dei playoff dopo l'espulsione di Vermaelen. Il tecnico lo aveva fatto presente pubblicamente, facendo poi partire in panchina l'ex Genoa in panchina nella partita seguente.
Arrivato a quota 6 gol nella classifica marcatori, finora Perotti ha festeggiato in campionato soltanto grazie ai calci di rigore, con la sua media da infallibile che resiste dall'inizio della carriera: 13 tiri su 13 in rete. Gli manca il gol su azione, se si eccettua quello splendido in rabona il 24 novembre contro il Plzen che per sua ammissione doveva però essere un cross.
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