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rassegna stampa

Pellegrini, il futuro è da leader

LaPresse

Lorenzo è nel mirino di molti club ed ha una clausola di soli 30 milioni, ma lui ha già scelto di restare in giallorosso

Redazione

Se volesse andare via, impiegherebbe poco a salutare, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Lorenzo Pellegrini, 24 anni il prossimo 19 giugno, rimane un affare per tanti. Clausola di 30 milioni, esercitabile dal 1 al 31 di luglio, pagabile in due tranche. Fortuna vuole che davanti a possibili scenari nefasti ci sia quella congiunzione “se”che, al momento, fa tutta la differenza del mondo.

Nel quadro d’incertezza che pervade la Roma, costretta suo malgrado all’ennesima rivoluzione estiva per sistemare un bilancio deficitario, una delle poche sicurezze alle quali aggrapparsi è proprio Lorenzo.

Se il campionato non dovesse ripartire gli scenari potrebbero cambiare radicalmente e in quel caso il club potrebbe vedersi obbligato a prendere decisioni (per lui e/o Zaniolo) che ad oggi non vuole nemmeno prendere in considerazione. Per questo motivo, aspettando di capire l’evoluzione degli eventi, anche per il rinnovo del contratto è un momento di attesa.

Il fatto che la dirigenza voglia avere un quadro più chiaro di come potrà muoversi in futuro per poi confrontarsi con il ragazzo e andare avanti insieme, combacia con la volontà del calciatore. Che tra l’altro avendo un contratto (con scadenza nel 2022)che si autoalimenta da solo (grazie ai bonus che può raggiungere in una stagione legati ai gol, agli assist o alle presenze che poi diventano la base dell’annata successiva) non ha fretta.

Se è nel prossimo futuro che Pellegrini assumerà i gradi di capitano, già nel presente sta costruendo la sua credibilità all’interno dell’universo giallorosso. È stato lui la voce della Roma nei rapporti (quasi) quotidiani con l’Aic diTommasi e Calcagno. Ed è toccato sempre al numero 7, sia farsi promotore col gruppo del rispetto delle regole nella quarantena che dettare le linee-guida (insieme a Dzeko, Fazio e Kolarov) per l’intesa con la società riguardo agli stipendi (rinuncia a marzo più spalmatura delle restanti tre mensilità negli esercizi finanziari successivi). Leader si diventa anche così. In silenzio.