rassegna stampa

Pedro e Micki, sognare non costa

LaPresse

Lo spagnolo e l'armeno sono i protagonisti di una Roma che vola

Redazione

La Roma che vola in campionato, scrive Stefano Carina su Il Messaggero, ha il volto dei parametri zero Pedro e Mkhitaryan. Strano a dirsi ma i due assi della Premier sono arrivati a Trigoria (l'armeno dopo un anno in prestito) a costo zero. O quasi.

Al netto delle commissioni agli agenti e dei premi alla firma (3 milioni per lo spagnolo, 2 per l'ex Gunners) a livello di cartellino non è stato pagato nulla ai due club di appartenenza: Chelsea e Arsenal.

La carta d'identità (31 e 33) e l'ultima stagione vissuta tra alti e bassi soprattutto a livello fisico, hanno fatto sì che lo scetticismo prevalesse sulla consapevolezza dell'upgrade tecnico che la Roma guadagnava con l'arrivo di questi due campioni. L'unico a rendersene conto era probabilmente Fonseca che ha immediatamente dato il via libera al tesseramento dello spagnolo e si è poi battuto per il riscatto di Micki.

Sono bastate poche partite per far ricredere gli scettici. O meglio, per convincere della bontà della doppia operazione. Perché il valore di Mkhitaryan e Pedro è universalmente riconosciuto. Meno la loro continuità d'impiego. Adesso con Dzeko, i due formano uno dei terzetti più completi del campionato: gol, tecnica, personalità e esperienza. Difficile trovare un tridente più decisivo. La Roma, tolta la gara di Verona, ha segnato 16 reti in 6 partite: 9 portano la loro firma. I gol, paradossalmente, fotografano in parte il peso che i tre hanno a livello offensivo per la squadra. Insieme hanno già creato 29 occasioni (15 Mkhitaryan, 7 Dzeko, 7 Pedro), fornito 5 assist (4 soltanto l'armeno) e tirato complessivamente 40 volte (21 nello specchio).

Per Micky e Pedro, Fonseca ha anche cambiato modo di giocare, rinunciando definitivamente alle ali e puntando sulla loro qualità per vie centrali, a supporto di Edin. I risultati gli stanno danno ragione. Pedro ormai s'è trasformato in un calciatore a tutto campo mentre l'ex Arsenal ha dimostrato che sa fare tutto: trequartista, seconda punta e all'occorrenza, come accaduto a Genova nella ripresa, anche il vice-Dzeko.