(Il Messaggero - U.Trani) -Dai fischi alla felicità, comunque amore. La notte dell’Olimpico era cominciata con la bocciatura di allenatore e giocatori, ma è finita tra le bandiere al vento e gli abbracci in tribuna e in campo.
rassegna stampa
Pazza e magica Roma
(Il Messaggero – U.Trani) – Dai fischi alla felicità, comunque amore. La notte dell’Olimpico era cominciata con la bocciatura di allenatore e giocatori, ma è finita tra le bandiere al vento e gli abbracci in tribuna e in campo.
La Roma, spinta nella ripresa dal tifo della Sud, supera 3 a 1 l’Udinese e fa ancora una volta il pieno sulle rivali nella corsa alla zona Champions, come era successo due domeniche fa. Battuta nettamente, per gioco e occasioni, la formazione di Guidolin, perdono contemporaneamente anche la Lazio e il Napoli, sorpassato dai giallorossi che diventano, a sei giornate dalla fine, quinti. Ora sono a un punto dal quarto posto e a quattro dal terzo. Osvaldo e Totti sono decisivi e non solo con i loro gol. Per carattere e qualità. Ma pure Luis Enrique che, con tre cambi in partenza, migliora l’assetto e lo fa tornare competitivo in questo scontro diretto (per differenza reti l’Udinese è però in vantaggio). Un po’ di turn over è necessario con tre partite in nove giorni e soprattutto dopo il crollo di sabato scorso. (...)
L’Olimpico è mezzo vuoto. Oltre alla rassegnazione e all’indifferenza, a confermare che la pazienza è ormai finita i fischi durante il riscaldamento, con la Sud che ricorda ai giocatori di tifare solo la maglia, durante la lettura dello schieramento. Per tutti, tranne che per Totti. Non si salva nemmeno l’asturiano che aveva fatto i complimento al pubblico romanista alla vigilia. Ne prende più dei suoi ragazzi. L’inizio, però, è incoraggiante. Il capitano, con tunnel a Coda, mette subito davanti alla porta Marquinho che però si fa chiudere da Handanovic in uscita bassa. All’ottavo il vantaggio: Osvaldo scambia con Pjanic, vince il contrasto con Danilo, entra in area e calcia di destro. Handanovic respinge, ma il centravanti di sinistro firma l’1 a 0 e l’undicesima rete in campionato. L’italoargentino, prima di andare ad abbracciare l’amico Heinze e di passaggio anche Luis Enrique, si porta l’indice davanti alla bocca per zittire chi critica la Roma.
Handanovic è bravo e non si fa sorprendere. Kjaer chiude su Pereyra, aiutando Stekelenburg, ma prima dell’intervallo pareggia l’Udinese con il primo gol in campionato di Fernandes, liberato in area da una magia, una palombella improvvisa, di Di Natale. Piatto destro in solitudine e 1 a 1 al minuto 43. Anche nella ripresa c’è solo la Roma. Osvaldo, su imbucata di Totti, colpisce il palo: sul sinistro angolato, la deviazione che incide è sempre di Handanovic. Marquinho tocca in mezzo per Lamela, sinistro a giro sul palo lontano e ancora un grande intervento del portiere sloveno che si salva in angolo. Esce Lamela, dentro Bojan che da destra appoggia al centro e Coda rischia l’autorete. Su verticalizzazione di Taddei, Osvaldo vola in area, salta Danilo e mette a sedere Handanovic. A quel punto alza la testa e quasi da fondo campo inventa l’assist per il 2 a 1 di Totti, sinistro davanti alla porta e quinta rete del torneo per il capitano. A digiuno dal 21 gennaio, Totti festeggia sotto la Sud il gol numero 212 in serie A (267 in assoluto) e il quindicesimo in carriera all’Udinese. Perrotta in campo per Pjanic prima della volata di Bojan a sinistra. Cross e testa di Marquinho per il 3 a 1 nel recupero, con Luis Enrique portato in trionfo dal suo staff e il tabellone che, con i risultati da Torino e Napoli, certifica lo scatto della Roma verso la prossima Champions.
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