È la soluzione o una soluzione? Di certo è bastato un gol, uno dei 201 segnati in carriera, per far riscoprire Dybala a tanti. Che detta così fa sorridere. Perché quando si parla di Paulo - scrive Stefano Carina su Il Messaggero - si dimentica troppo spesso che è uno dei pochi calciatori a militare nel nostro campionato che in attacco può fare tutto. Il falso o vero nove, la seconda punta, il trequartista, l'ala a destra a sinistra, la mezzapunta. Della serie: dove lo metti gioca. E se sta bene, non ha rivali, non solo nella Roma. Gasperini, dal primo giorno in cui è arrivato a Trigoria, non ha mai messo in discussione Dybala. Magari non può essergli piaciuta la battuta post-Plzen ma come accade in ogni squadra, lo si fa notare e finisce li. Si torna alla domanda iniziale: Dybala centravanti è la soluzione o una soluzione? Perché in alcune gare, soprattutto quando si affrontano squadre che giocano con il 4-3-3 e poi difendono a cinque, la possibilità di schierare due piccoletti, tra cui Paulo, un centro campista in più e Cristante (o Pellegrini) in marcatura sul regista avversario e allo stesso tempo incursore alla Pasalic, è la/una via da seguire. Ma non è l'unica. Ma ci sono degli avversari, delle partite, delle difese, dove servirà l'ariete, perché magari sarà più semplice occupare le fasce per i cross e di 201 gol in carriera, di reti segnate di testa da Dybala, se ne ricordano poche. Anzi nessuna. Così torna d'attualità il brutto anatroccolo, alias Dovbyk. Uno che anche quando la Roma vince ed è prima in classifica, ha quasi timore di andare sotto la curva festante a Reggio Emilia insieme ai compagni. Ci ha dovuto pensare Pellegrini a portarlo. E fargli prendere quella dose di applausi che domenica ha meritato
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