La vittoria di Brescia va considerata per quello che è: una camomilla, preziosa, indispensabile a distendere i nervi, scrive Paolo Liguori su Il Messaggero nella sua rubrica 'Curva Sud'.
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Paulo, ecco i solisti e non più il gioco
Si spera nei gol di Dzeko, nel recupero di Zaniolo, nell’ispirazione di Pellegrini
La tensione nella Roma resta sempre alta e la stessa quantità di giocatori recuperati da infortuni e squalifiche diventa un ulteriore elemento di confusione per l’allenatore. Perché Fonseca non aveva trovato una soluzione per il suo modulo di gioco e certo non potrà trovarla in un periodo nel quale praticamente si gioca sempre, con pochissimo allenamento tattico.
Lui fa quello che si vede in ogni partita: conta sui giocatori e spera che le prestazioni individuali aiutino anche la società a fare il mercato. Si spera nei gol di Dzeko, nel recupero di Zaniolo, nell’ispirazione di Pellegrini, intanto la squadra, a parte qualche momento individualmente brillante, per troppo tempo attacca gli avversari portando la palla avanti e sperando nei cross dei laterali.
Con il Verona oggi sarà certo più difficile che con Brescia e Parma. Certo, Zaniolo e Dzeko valgono il tempo dedicato alla partita, ma contro la squadra di Juric non bastano gli “assolo”, servirebbe un gioco chiaro perché sono quelli che finora hanno lasciato la migliore impressione per come stanno in campo, assieme a Sassuolo, Milan e Napoli.
Ma non si può capovolgere una stagione nelle ultima sei partite, giocate ogni tre giorni nel caldo rovente. Si può difendere il quinto posto, contro tre avversarie più semplici e tre più difficili, tra le quali il Verona.
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