Doveva essere un valore aggiunto. Nella più benevola delle analisi, Pau Lopez ha disputato una stagione senza acuti con alti e bassi, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.
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Pau Lopez titolare anche sul mercato
Il portiere in uscita ma il club vuole fare la solita plusvalenza e chiede 25 milioni
Il problema è che alla voce "bassi" c’è il gravissimo errore nel derby di ritorno che ha permesso il pareggio di Acerbi. Ma non solo. L’uscita a vuoto sul 2-0 di De Roon nella sconfitta interna con l’Atalanta, la scarsa attitudine nel parare i rigori, un paio di infortuni (muscolare ad inizio anno e la microfrattura al polso durante la pausa), altri errori sparsi qua e là tra il ko di Reggio Emilia con il Sassuolo e quello all’Olimpico con il Bologna che hanno contribuito - insieme all’ottimo rendimento del suo vice Mirante - a lasciare un senso di malcontento.
L’attesa non ha corrisposto alle aspettative. Soprattutto alla luce della valutazione estiva (25,546 milioni, più la metà della rivendita di Sanabria per una valutazione complessiva di una trentina di milioni: portiere più pagato della storia del club) che lasciavano sperare - dopo il flop di Olsen - in un portiere del livello di Alisson o Szczesny. Non è stato così.
A tal proposito non è un mistero che qualora arrivasse un’offerta per lo spagnolo verrebbe valutata. Pau a bilancio figura a 20,6 milioni: servirebbe quindi una proposta almeno da 25, con la consapevolezza che la plusvalenza sarebbe alquanto esigua.
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