rassegna stampa

Partita di fine estate, spalti semivuoti e pubblico in infradito

LaPresse

Spazi vuoti in tribuna Tevere e in Monte Mario. In Sud un distinto è rimasto addirittura chiuso: invenduto

Redazione

Un derby così presto non c'era mai stato. Ha preso tutti un po' in contropiede, scrive Valerio Cassetta su Il Messaggero.

Tanto che qualcuno è arrivato direttamente dalle vacanze al mare con tanto di infradito. Altri, invece, non hanno rinunciato all'ultimo giorno di sole.

Spazi vuoti in tribuna Tevere e in Monte Mario. In Sud un distinto è rimasto addirittura chiuso: invenduto. Zeppi, invece, i distinti e la curva nord.

Nell'ambiente biancoceleste c'era la consapevolezza di essere più forti dei giallorossi, ma si sa ogni derby che si rispetti ha i suoi rituali. Guai quindi anche solo a pensarlo. I romanisti un po' tanto preoccupati per una squadra senza certezze. Eh già perché è stato anche il primo derby senza Totti e De Rossi, due rivali storici per i laziali, due idoli a cui aggrapparsi per i romanisti.

Silenzio per tutto il primo tempo da parte della curva nord. Un modo per commemorare Diabolik. Dedicata a lui l'immensa scenografia. Due striscioni da parte della Sud a salutare il rivale-amico. Poi tifo indiavolato. Nel secondo tempo ruoli quasi invertiti con i laziali che ruggiscono cori rimasti in gola per troppo tempo. Un boato al gol del pari. Scendono, invece, i decibel giallorossi. Una Sud più sopita.

Insomma è stato un derby un po' atipico. Più bello o meno bello? No, diverso. Il derby d'estate è anche questo.