rassegna stampa

Parnasi ai domiciliari. Il gip: “Ma potrebbe ancora commettere reati”

Dopo 37 giorni di carcere e due interrogatori il costruttore romano lascia Rebibbia

Redazione

Luca Parnasi è tornato ieri sera a casa, uscito ieri pomeriggio dal carcere di Rebibbia, grazie ad ad un provvedimento firmato dal gip Maria Paola Tomaselli che, però, continua a considerare "attenuato di poco" il pericolo che l'imprenditore - già accusato di associazione a delinquere e corruzione - possa compiere altri reati, come riporta Sara Menafra su Il Messaggero.

Dopo 37 giorni di carcere e due interrogatori, la giudice ha valutato che in particolare il secondo colloquio con i pm, di dieci giorni fa, abbia attenuato la necessità di tenere l'imprenditore sotto stretta sorveglianza. A convincerla sarebbero state in particolare le ammissioni sull'ormai ex consulente ombra della sindaca Raggi, l'avvocato Luca Lanzalone.

Il 13 luglio scorso, il racconto di Parnasi è partito proprio dal ruolo di Lanzalone: ai pm ha spiegato quali fossero gli accordi con l'avvocato plenipotenziario del Comune, che sarebbe riuscito a far cambiare la rotta della giunta Raggi sul progetto Tor di Valle in cambio di una consulenza da 12mila euro, ma la promessa di almeno un secondo affare da 150mila euro. Tra i due, ha confermato Parnasi a verbale, si era costruito un rapporto particolarmente solido.

Nei prossimi giorni potrebbero chiedere di andare agli arresti domiciliari anche i suoi collaboratori, Gianluca Talone e Giulio Mangosi. Lanzalone, invece, resta ancora agli arresti domiciliari.