Ora l’Europa League, la Roma in prima fila

Non è più la coppa di consolazione di qualche anno fa. L'Europa League - scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero - è diventata un vero campionato parallelo da giocare con la determinazione di arrivare fino alla fine. Trentasei squadre, calendari fitti e diritti tv in crescita.

È diventata il luogo dove i club emergenti, o quelli che non riescono ad accedere alla Champions, spingono per diventare grandi.

Quest'anno l'Europa League mette in campo, tra le altre, italiane (Roma e Bologna), inglesi (Aston Villa, Nottingham Forest), tedesche (Friburgo e Stoccarda), spagnole (Celta, Real Betis) e francesi (Lilla, Lione e Nizza). Gasperini partirà con la trasferta a Nizza (domani ore 21), un impegno alla portata contro una squadra reduce da una sconfitta per 4-1 contro 1 Brest dodicesima in classifica in Ligue 1 con solo due vittorie e tre sconfitte. La Roma per i bookmaker è la seconda squadra più quotata ad arrivare a Istanbul al pari del Real Betis e del Notthingham Forest. Il primo è l'Aston Villa, più attrezzato di tutte ma che in campionato non sta ottenendo risultati. l'Europa League può contare su tecnici come Francesco Farioli del Porto che lo scorso anno è stato a un passo dal vincere l'Eredivise con l'Ajax, Manuel Pellegrini del Betis vincitore di una Premier con il City e più recente mente di una Coppa di Spagna col Siviglia, Bruno Génésio del Lilla (seconda avversaria della Roma) e Paulo Fonseca del Lione. la sola qualificazione garantisce 4,31 milioni, a cui si aggiungono i premi partita, quelli per il passaggio dei turni e il nuovo parametro value che sarebbe una sorta di market pool. Più gli incassi da botteghino. Potenzialmente si può arrivare a guadagnare 40 milioni. Un torneo che ha smesso da tempo di essere la sorella minore della Champions.