rassegna stampa

Occasione per due

La Juve non sbaglia quasi mai allo Stadium contro le big: 20 successi, 1 sconfitta e 1 pari. Spalletti debutta invece in questo impianto, dove la Roma è sempre caduta: 5 sconfitte su 5 visite (1 in coppa Italia) e 17 reti subite

Redazione

Sia Roma che Juventus un anno fa avevano 7 punti in più. Ma la solfa ora è completamente diversa: solo i bianconeri sono rimasti in corsa per lo scudetto, mentre i giallorossi sono scivolati al quinto posto.

La Juve, con 10 vittorie consecutive in campionato, è tornata protagonista. La Roma, invece, è crollata: solo 1 successo nelle ultime 11 gare (comprese 3 nelle coppe). Pallotta ha dovuto cambiare allenatore: via Garcia e dentro Spalletti, il 5° tecnico dell'éra Usa, scrive Ugo Trani su "Il Messaggero". Agnelli ha invece sostenuto il suo tecnico nel momento delicato e ha avuto ragione. Il francese è stato delegittimato a giugno dal presidente, Allegri invece ha partecipato al rinnovamento della formazione capace di vincere 4 scudetti di fila. La Roma, invece, non è riuscita a migliorare la rosa che, per 2 anni di fila, è stata seconda dietro alla Juve. Gli acquisti di Szczesny, Ruediger, Digne, Salah, Vainqueur, Iago Falque e Dzeko non hanno finora retto il confronto. Il gap, comunque, è nella programmazione.

La Juve non sbaglia quasi mai allo Stadium contro le big: 20 successi, 1 sconfitta e 1 pari. Spalletti debutta invece in questo impianto, dove la Roma è sempre caduta: 5 sconfitte su 5 visite (1 in coppa Italia) e 17 reti subite. E vorrebbe farlo interrompendo la striscia personale negativa: in 20 partite contro i bianconeri (pure da tecnico del Venezia, dell'Empoli, della Sampdoria e dell'Udinese), non ha mai vinto in campionato. L'unico successo, da giallorosso, in Coppa Italia. Ci proverà con il 3-4-2-1.

Impressionante il distacco: 11 punti. In 10 partite la situazione è completamente cambiata. La Juve ha recuperato alla Roma, grazie all'en plein fatto dal derby in poi, 18 punti. E l'ha staccata. Così stasera rischia davvero di essere l'ultima chiamata.