Niente festa di Natale, per la Roma. E neppure Juventus più vicina, dopo il pareggio povero di gol ma ricco di rimpianti e di errori contro il Milan. Speravano, i tifosi della Roma, di poter chiudere l’anno in casa con un’altra vittoria, come nella ”prima” del 2014 contro il Genoa, ma è finita con i tifosi della Sud a fischiare i giocatori in maglia rossa per non essersi presentati per un saluto più affettuoso dalle loro parti. Roma di nuovo a tre punti dalla capolista, dopo la prima stecca all’Olimpico: zero gol, in campionato, non era ancora mai successo. A dire il vero, la squadra di Garcia ci ha provato più volte a battere Diego Lopez e a far passare un Natale più sereno alla propria gente, ma tutto è stato vano. Imprecisione, oltre a un filo di sfortuna. Ma chiamare (troppo) in causa la sfortuna quando non si vince una partita giocata contro un avversario in dieci per venticinque minuti non è esercizio che fa onore a nessuno. L’anno si chiude con una delusione e con una prestazione non esaltante. Una sorpresa fino ad un certo punto, però, considerando il cammino recente della squadra di Garcia, più incline agli scivoloni che alle facili passeggiate.
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Un Natale senza festa
Roma di nuovo a tre punti dalla capolista, dopo la prima stecca all’Olimpico: zero gol, in campionato, non era ancora mai successo.
LA SUPERSTIZIONE - I guizzi di Menez, le accelerazioni (e i tiri fiacchi...) di Gervinho e il muro mobile del Milan, istruito bene da Pippo Inzaghi. Partita tattica, ma non priva di emozioni. Nulla di particolarmente esaltante, però nemmeno roba da buttar via. Con Totti a cercare la giocata per il compagno o la finalizzazione personale, tanto per ribadire che il Milan è una squadra che gli porta bene, dieci gol in carriera tra campionato coppe. Al capitano, se mai, rodeva di non aver vinto il sorteggio iniziale contro Montolivo, perché se fosse stato per lui non avrebbe mai cominciato la partita attaccando verso la Sud. Da sempre, cioè da quando ha la fascia al braccio, Francesco se può parte da destra verso sinistra a guardarla dalla Monte Mario. Scaramanzia, nulla più. Il rosso ad Armero per doppio giallo, l’ingresso in campo di Destro per tentare di dare maggiore forza centrale all’attacco della Roma. Niente da fare. Forse doveva andare così. Forse ha davvero ragione Totti se/quando sostiene che attaccare sotto la Sud nel primo tempo non porta bene.Chissà, ma forse sono solo pensieri e nulla più.
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