Nelle vigilie di Juve-Roma manca sempre più una figura come quella di Francesco Totti. Uno con la lingua lunga, uno da dibattito, uno che risponde e non te le manda a dire. Uno come Radja Nainggolan, quello dei tweet facili, della resistenza anti-juventina. «Io questa partita la sento sempre molto», va dicendo il belga come ricorda Alessandro Angeloni su "Il Messaggero". La Juventus lo ha voluto e lui non ha corrisposto l’amore, la Juventus gli ha tolto un paio di scudetti, si va per il terzo.
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Nainggolan 2.0 la metamorfosi
«Darò tutto me stesso in quella posizione. Mi piace perché sono più libero e posso inserirmi, poi devo pressare in modo veloce. Mi posso trovare meglio lì. Spalletti è molto chiaro sul gioco che vuole, stiamo lavorando per poterlo fare al top»
Radja adesso ha anche cambiato ruolo: fa il recuperatore alto di palloni, poi ha il compito di andarsi a cercare gli spazi in avanti e in area di rigore. Nonostante la condizione fisica generale della squadra non sia esaltante, il belga è uno di quelli che corre di più. Molto agonismo, forse poco movimento organizzato. Ora anche lui sembra essere tornato a scuola, per tutti è un nuovo inizio tattico. Spalletti punta molto su Nainggolan, lo ritiene un elemento tattico fondamentale, come lo è stato Perrotta ai primi tempi in giallorosso.
La Roma non ha dato cenni di ripresa, possibile che il vecchio allenatore abbia lasciato solo macerie? Radja si assume le proprie responsabilità ma non scagiona del tutto Garcia. «Le colpe non erano solo sue. Ci siamo sempre trovati bene, cercando di dare il massimo per noi, per lui e soprattutto per la Roma. Rudi qui ha fatto sempre bene, arrivando sempre secondo, quest'anno abbiamo fatto meno ma la colpa non è solo sua. Cerchiamo di uscirne tutti insieme ma con un allenatore diverso».
Ma ora si cambia: «Darò tutto me stesso in quella posizione. Mi piace perché sono più libero e posso inserirmi, poi devo pressare in modo veloce. Mi posso trovare meglio lì. Spalletti è molto chiaro sul gioco che vuole, stiamo lavorando per poterlo fare al top».
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