Non c'è niente da fare, il fascino di José Mourinho è eterno e planetario, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Qui e altrove. A Roma, sono già tutti pazzi per lo Special; a Newcastle, vorrebbero impazzire il prima possibile. Già, perché il nome che si fa nel nord d'Inghilterra dopo l'acquisto del club da parte dei ricchissimi sauditi, è proprio (e solo) quello dello Special. Qui ha conquistato una città in poco tempo, con le parole (sempre puntuali, sia quando gioca in difesa sia quando deve attaccare) e con i fatti (a parte due evitabili cadute, derby compreso). Ormai, è una specie di totem, e ombrello protettivo: ogni partita, ogni trappola, ogni difficoltà è superabile perché c'è lui, questo il pensiero romanista. Una sorta di magnetismo, che coinvolge, trascina, dà speranza. In Italia ha strappato il cuore agli interisti, ora la missione si ripete nella Capitale. Ovunque vada, ruba un cuore. La terra dell'amore, però, è l'Inghilterra, quella Premier che ha conquistato e dalla quale si è fatto sedurre. Londra, la base, Manchester la scappatella: dal Chelsea al Tottenham fino allo United, un po' ovunque ha lasciato il segno del successo. Newcastle la prossima tappa? Vedremo. Certo, città sulla carta assai meno affascinante. Roma è la città eterna, come il suo fascino: al giallorosso si è legato per tre anni, un progetto finalizzato a portare a casa qualche risultato, eccome se da queste parti se ne sente il bisogno. E questo bisogno, Mou, ce l'ha dentro da sempre. Eterno anche quello. La Premier è innamorata di lui e ora che il Newcastle ha i soldi degli sceicchi per conquistare il mondo, non può far altro che considerare lo Special uno dei candidati, anzi il candidato della ricostruzione, innanzitutto dell'immagine saudita: un Paese troppo spesso accusato di violare i diritti umani, vuole sfruttare il calcio - con vista Mondiali 2030 - per rifarsi il look. Mou ha dato la parola ai Friedkin e ora non pensa a nulla, se non alla Roma. Concentrato su una partita che non è proprio insignificante, né per lui né per il suo club né per i suoi tifosi. La Juve aspetta, o risale o resta sotto le sabbie mobili, la Roma vuole volare, pur sapendo - come ricorda sempre José - che la rosa quest'anno non proprio è all'altezza. Ora è meglio non ascoltare le sirene inglesi, ma lì il dibattito imperversa. Giovedì, il Mirror ha citato Danny Mills, ex calciatore della nazionale inglese, secondo il quale nessuno andrebbe meglio dello Special (anyone better) per la panchina del Newcastle (che oltretutto aveva già sondato Mou nel 2019, ma era tutto un altro contesto, c'erano altre ambizioni). Ha ragione Mills, chi sarebbe meglio di lui? Mou è conosciuto in tutto il mondo; Mou è una calamita per gli sponsor; Mou diventerebbe l'uomo immagine per il fondo che ha in mano il principe saudita Mohammed bin Salman. I tifosi del Newcastle sognano sui social, quelli della Roma non si curano di loro, ma guardano a domani sera: la Juve è sempre una ferita aperta, ma è la prima con Mourinho in panchina.
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Il Messaggero
Mourinho tra Juve e tentazioni inglesi
Il Newcastle saudita lo sogna in panchina, ma lui è concentrato sulla sfida contro i bianconeri
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