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Il Messaggero

Mourinho, la vittoria non è giovane

Getty Images

Lo Special One preferisce un istant team che un gruppo di ragazzi da far crescere

Redazione

Il ciclone Special One ha cambiato tutto a Trigoria, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Anche se nella conferenza stampa Mourinho ha detto del progetto sostenibile, la volontà di accelerare è insita nel suo dna. Per questo è meglio un istant team che un gruppo di ragazzi da far crescere. Si spiega così l’accelerata per Rui Patricio (33 anni) e i tanti obiettivi come Xhaka (29), Telles (29), Kostic (29) o Maksimovic (30).

E’ presumibile che non saranno acquistati in blocco, ma ne basteranno un paio per andare a costruire una spina dorsale agée. Una scelta dovuta al fatto che se tra tre anni Mourinho si vede “festeggiando qualcosa“, almeno l’obiettivo minimo di questa stagione non può essere fallito. Agganciare la Champions equivale a mettere in cassa una sessantina di milioni. Ossigeno puro dopo l'ultimo anno e mezzo di pandemia. Si sa che il portoghese preferisce lavorare con calciatori esperti, ma non è vero che sia un orco mangia-giovani.

Casemiro, Nacho e Morata al Real Madridli fece esordire lui, come quando decise di lanciare Cech in porta al Chelsea o affidarsi per vincere la Champions al 19enne Carlos Alberto.