Nell'urlo liberatorio, postato nelle storie su Instagram al fischio finale, c'è tutta la felicità di Mourinho. "Bravi ragazzi, grandi palle", scrive. Nascosto da sguardi indiscreti, soffrendo come non mai sul pullman giallorosso, da squalificato ha visto la sua Roma rimontare e vincere contro l'Inter a San Siro, ponendo così fine ad un paio di tabu che iniziavano ad essere fastidiosi, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. E certamente la vittoria della Roma squadra, impreziosita però dalla qualità di Dybala e dal leadership dello sceriffo silenzioso, Chris Smalling, che ieri, una volta prese le misure a Dzeko, è stato il migliore il campo.
Il Messaggero
Mou e Dybala doppio colpo
E qui c'è tutta la forza e la bravura di Mou che pur sapendo come non avesse i 90 minuti nelle gambe, ha deciso di rischiarlo titolare, sacrificando addirittura Abraham, presentando così una Roma a dir poco inedita. L'autonomia della Joya (apparentemente) va di pari passo con quella della Roma. Perché dopo un avvio promettente di ripresa, quando l'argentino, stremato e con i crampi esce al 58', con lui se ne va quell'intraprendenza che il gol del pareggio sembrava aver regalato ai giallorossi. La Roma inizia a collezionare gialli (3 in 9 minuti) e ha il grande merito di saper soffrire rimanendo a galla per poi tirare fuori l'asso nel finale con la specialità della casa: i gol da palla inattiva. Con Smalling la Roma colleziona il 26esimo gol da palla ferma dell'era Mourinho, il 7 compreso le amichevoli estive in stagione, il 4° in campionato, il 2° decisivo di Chris che dopo i tre punti con la Cremonese, confeziona anche questi tre che potrebbe ro rappresentare il crocevia stagionale. Per i giallorossi e per Inzaghi.
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