Stanno arrivando le grandi salite. Ci racconteranno quanto è davvero tosta la Roma di José Mourinho, scrive Andrea Sorrentino su Il Messaggero, se il rischio paga, se il suo gioco d'attacco matto e disperatissimo reggerà il confronto con le sommità del campionato: dopo la sosta subito Juventus e Napoli, poi la trasferta di Cagliari e il Milan, e ne sapremo di più. Per ora balza all'occhio il dato che la Roma, nonostante il suo allenatore sia sempre stato un maestro di accortezze tattiche, è la squadra dall'assetto più offensivo del campionato, e detesta il pareggio: finora ha solo vinto, quasi sempre, o solo perso, due volte. Nessuno gioca con quattro attaccanti, al massimo ne hanno tre la Lazio, il Napoli o il Milan: la Roma invece ha Zaniolo e Mkhitaryan, due fantasisti, sulle fasce, e Pellegrini e Abraham al centro. Tra l'altro, ogni volta che i quattro hanno giocato insieme, la Roma ha vinto. Quando Mourinho non ha potuto disporre di uno di loro, non è arretrato di un millimetro: a Salerno Carles Peres per Zaniolo, a Verona Shomurodov per Mkhitaryan, nel derby a sinistra è andato El Shaarawy con in mezzo l'armeno. Considerato che i terzini Karsdorp e Viña non sono difensori di rottura ma di assalto, e che i centrali non offrono enormi garanzie di tenuta, la Roma gioca prendendosi parecchi rischi, perché va sempre all'attacco e cerca l'espressione tecnica, più che la difesa degli spazi: del resto dal mercato non sono arrivati né il centrocampista di equilibrio né i difensori, quindi tanto vale buttarsi in avanti. Lo raccontano anche le cifre. I giallorossi sono terzi per gol segnati e primi per tiri in porta tentati, 114, davanti a Inter e Napoli (112) e al Milan (103). Sono primi per pali colpiti, 6, e per corner calciati, 46. Secondi per assist, 13, dietro l'Inter. Quinti per possesso palla, terzi per precisione dei passaggi. Talmente tecnici, che la Roma è solo 14a per falli commessi, ma l'ultima è il Napoli. I prossimi impegni, col massimo urto possibile, ci diranno molto degli equilibri della Roma. Il primo a esserne curioso è lo stesso Mourinho, che aspetta e prepara la trasferta di Torino con enorme attenzione. Poi Napoli e Milan verranno all'Olimpico, dove li attenderà un clima torrido e lo stadio sempre più pieno.
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Mou all’attacco
La Roma, nonostante il suo allenatore sia sempre stato un maestro di accortezze tattiche, è la squadra dall'assetto più offensivo del campionato, e detesta il pareggio
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