Era difficile prima, lo è ancor di più da ieri. Dall'incontro andato in scena tra Pinto e l'agente di Morata, Lopez, sono emersi due fattori, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Il primo: in realtà non esiste un documento che attesti una vera e propria clausola rescissoria dopo il rinnovo dell'attaccante sino al 2026 con l'Atletico Madrid (che ancora il club spagnolo non ha depositato). Il presidente Cerezo valuta il calciatore 21 milioni ma c'è una promessa, fatta all'ex juventino, di liberarlo se dovesse arrivare un'offerta dall'Italia (progetto di vita della famiglia Morata) a qualcosa in meno. Quindici mi-lioni è quello che pensano gli agenti e per questo da giorni si parla di una cifra che oscilla tra i 12 e 15 (da raggiungere evidentemente attraverso dei benefits). Il secondo: Morata guadagna tanto per i parametri della Roma. Sei milioni e mezzo più 2,5 di premi sino al prossimo anno. Stipendio che scende dalla stagione 2024-25 nel fisso a 5,5 milioni compensato però da altri benefit (legati a gol, assist, pre senze e obiettivi della squadra ma-drilena) che se soddisfatti, riportano la somma ad avvicinarsi al totale del primo anno. Nella terza stagione il giochino è simile con la base che scende ulteriormente a 4,5. Così la proposta avanzata ieri ufficialmente da Pinto (4,5 più l di bonus) non basta. Serve uno sforzo in più. Il gm ha preso atto e chiesto del tempo, forte che la prospettiva romana alletta non poco Alvaro e famiglia ma consapevole che l'Inter potrebbe approfittarne. La Roma, infatti, se da un lato deve racimolare la liquidità che le serve per portare avanti la trattativa con l'Atletico Madrid, dall'altro deve trovare una scorciatoia per avvicinarsi alle richieste di Alvaro, senza sforare i paletti della Uefa.
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Il Messaggero
Morata, il nodo è l’ingaggio
Morata guadagna tanto per i parametri della Roma. Sei milioni e mezzo più 2,5 di premi sino al prossimo anno
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