rassegna stampa

Montella ex senza rancore

(Il Messaggero – M.Ferretti) – Quel giorno che Bruno Conti, in qualità di direttore tecnico e di responsabile del settore giovanile della Roma,

Redazione

(Il Messaggero - M.Ferretti) - Quel giorno che Bruno Conti, in qualità di direttore tecnico e di responsabile del settore giovanile della Roma,

gli propose di prendere in mano la squadra dei Giovanissimi, e quindi di cominciare a fare l’allenatore, Vincenzo Montella, sorpreso e anche un po’ stranito, lo guardò’ di traverso. Io allenatore? Boh. Aveva appena comunicato allo stesso Conti e al ds Pradè di non aver alcuna intenzione di partire per il ritiro di Riscone di Brunico agli ordini di Luciano Spalletti: a trentacinque anni, e con le cicatrici di una dozzina di operazioni in ogni angolo del corpo, Vincenzo non se la sentiva più di fare il calciatore. Anche se aveva ancora due anni di contratto (e tanti soldi da incassare...).

Rescissione, allora? Macchè: a sorpresa, nuova professione. Era il 2 luglio del 2009. Mai e poi mai Vincenzo, 105 reti e uno scudetto in versione Aeroplanino con la maglia giallorossa, quel giorno avrebbe immaginato che due anni e mezzo dopo quella mattinata di chiacchiere e buoni propositi nell’ufficio di Conti al Bernardini si sarebbe ritrovato avversario della Roma in un partita di serie A, addirittura dopo esser stato allenatore della Roma stessa. La storia è nota: dimissioni di Claudio Ranieri dopo la sconfitta in casa del Genoa, promozione immediata di Montella dai Giovanissimi alla prima squadra. Era il 21 febbraio dello scorso anno. I risultati ottenuti sulla panchina giallorossa non gli sono valsi la conferma a Trigoria ma, con la chiamata del Catania, la promozione nel calcio più importante. E stasera al Massimino sarà faccia a faccia con Luis Enrique, il suo successore a Trigoria. «Rimanere alla Roma sarebbe stata la scelta peggiore per me. Andare via è stato un bene», ha detto ieri Montella. «Probabilmente sarebbe stato difficile dire di no, l’ho già detto con franchezza a tutti, ma al tempo stesso credo che andar via sia stato un bene», ha spiegato.[...]

Tra le sue perle, la vittoria nel derby con la doppietta di Francesco Totti, autore anche dei gol-partita nella trasferta di Udine. La nuova Roma, quella di Baldini & Sabatini, ha pensato a lungo ad una sua conferma, ma tutto è svanito nel momento in cui la Roma non è riuscita a centrare la qualificazione alla zona Champions. Non (solo) per demerito di Montella, ovviamente, ma - come si sa - si è voluto dare un taglio netto con il passato. «L’esperienza sulla panchina della Roma è stata comunque positiva, è stato un buon esordio da tecnico in A che mi ha consentito di farmi notare: è arrivato il Catania e non poteva andarmi meglio, l’ho già detto e lo ripeto alla vigilia di questa partita». E ancora. «Non vivo questa gara in maniera diversa, forse se avessimo giocato all’Olimpico sarebbe stato differente. Penso alla mia squadra ed alla partita, studiando gli avversari. Forse ho un piccolo vantaggio: li conosco, meglio dal punto di vista tecnico e bene anche caratterialmente. La Roma ha un’identità precisa, merito anche dell’allenatore: sono pericolosissimi e bravi a lavorare sull’asse centrale. Totti? E’ in gran forma, gli dirò di riposarsi un po’...». [...]