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Il Messaggero

Mkhitaryan, quando il regista è a termine

Mkhitaryan, quando il regista è a termine - immagine 1

In questa stagione l'armeno ha più un’importanza tattica che non legata ai numeri

Redazione

In questa stagione della sua vita, non ha voglia di legarsi a lungo: Micki va avanti di stagione in stagione, alla Zeman. La Roma lo scorso anno gli ha proposto un biennale, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, lui ha chiesto un solo anno. Deciderà a breve il suo futuro, d’accordo con l’altra parte, che per ora ha sospeso i rinnovi (e il suo manager, Raiola, in queste ultime settimane ha avuto problemi fisici). Henrikh Mkhitaryan, a 33 anni, può permettersi questo e altro, la Roma ne è consapevole, pur sapendo che uno dei suoi uomini migliori e tra i più funzionali per Mourinho, va a scadenza. Il suo rendimento sotto porta non è all’altezza di quello dello scorso anno, quando ha chiuso l’annata con 15 reti e 13 assist. Continuo e decisivo, sempre. In questa stagione Micki ha più un’importanza tattica che non legata ai numeri: oltre a ricoprire i due ruoli di centrocampo, è stato schierato ad inizio stagione come esterno nel 4-2-3-1, mostrando qualche difficoltà. Stando nel mezzo del gioco, si trova più a suo agio. La stagione, fin qui, è avara di gol, solo tre (con Fiorentina, Empoli e Juventus, tutti all’Olimpico), mentre gli assist sono sette. Se Micki rinnoverà il contratto, la Roma diventerà la squadra con la quale avrà stabilito il maggior numero di presenze: attualmente è a quota 104, il massimo lo ha raggiunto con il Dortmund, 140. Quando deciderà di ritirarsi, è pronto un ruolo da ds del club russo Krasnodar.