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Il Messaggero

Mistero Ndicka: chi l’ha visto?

Mistero Ndicka: chi l’ha visto? - immagine 1
Più costruttore e meno marcatore rispetto a Ibanez. Cerca spazio già alla ripresa contro l'Empoli
Redazione

"Ndicka deve imparare a giocare con noi, non lo sa ancora fare". Firmato José Mourinho. Come scrive Stefano Carina su Il Messaggero, parole alle quali non venne dato più di tanto peso lo scorso 19 agosto. Qualcuno certamente rimase sorpreso, altri ricordarono la sinistra analogia con Solbakken, ma alla fine tutto passò in cavalleria. Un po' troppo macchinoso, spesso in ritardo, non perfetto nella marcatura: pecche che si pensava fossero dovute alla preparazione. Il calcio, e tutto quello che lo circonda, è però un gioco perverso. E così è bastato il misero punto in tre partite, per iniziare a porsi qualche domanda. Su tutte una: possibile che Ndicka, calciatore strappato alla concorrenza di diverse squadre europee, con alle spalle 183 partite in Germania e vincitore di una Europa League non più tardi di un paio di anni fa, non possa giocare nella Roma nel ruolo dove era titolare indiscusso? Ndicka è arrivato per sostituire Ibañez. Non è il caso di rimpiangere il brasiliano, si può però rimarcare come Roger avesse delle caratteristiche tecniche che mancano ai difensori attualmente in rosa. In primis, la velocità nel recuperare sul lungo. Ndicka è un calciatore diverso. Meno incisivo in marcatura e quindi nei duelli individuali. Perché il franco-ivoriano, al di là dell'imponente struttura fisica che lascia presumere un marcatore arcigno, è un difensore che in realtà è stato preso per la capacità di far partire l'azione da dietro che con un calciatore abile sia a far salire la squadra che a cercare la profondità come Lukaku, può diventare fondamentale. Ha però un tallone d'Achille che era invece il punto di forza di Ibañez: nell'ultima stagione all'Eintracht soltanto nel 40% delle volte è riuscito a evitare il dribbling dell'avversario e nelle palle alte ha vinto appena il 45% dei duelli. Se le statistiche possono anche dipendere dal sistema di gioco regalano comunque un'indicazione. Ora, però, con Llorente che palesa evidenti difficoltà, è forse arrivato il momento di lanciare Evan.

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