Alla vigilia della partita contro la Juve si era chiesta alla Roma una prestazione vera, tignosa e d’orgoglio per non regalare (eufemismo…) l’ennesima delusione stagionale alla propria gente, come scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero.
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Missione compiuta: rispediti al mittente i brindisi tricolori
I giallorossi hanno reso felici per una volta i propri tifosi facendo però aumentare i rimpianti
Dopo aver fatto gioire via via i tifosi del Porto, quelli del Lione e anche i laziali, alla squadra di Luciano Spalletti, ieri sera, era affidato il compito di non far conquistare alla Juventus il sesto scudetto di fila all’Olimpico. E, per riuscirci, serviva solo una vittoria, perché anche il pareggio avrebbe fatto festeggiare la Vecchia Signora.
Roma senza Dzeko ma a trazione anteriore; Juve con Higuain ma molto (più) coperta. Lemina sblocca il risultato, ma De Rossi lo riporta in parità. In avvio di ripresa bianconeri sotto di un gol per la pazza trottola generata da El Shaarawy con la collaborazione di Lichtsteiner (e di Buffon). Ecco, poi, la rete di Nainggolan con baci (e tanti saluti…) ai tifosi della Juventus nei Distinti. Scudetto lontanissimo, adesso. Cambi a raffica, allora, da entrambe le parti, e Juve un po’ meno di scorta con Dybala e Dani Alves. Dentro anche Totti, quasi alla fine, giusto per partecipare (un po’ defilato…) alla festa.
Missione compiuta, in Casa Roma: secondo posto confermato e brindisi altrui rispediti al mittente. Con un ulteriore carico di rimpianti, a Trigoria, per quello che poteva essere e non è stato.
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