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rassegna stampa

Milinkovic e Pellegrini: tutta colpa di quei gol

LaPresse

I due centrocampisti hanno segnato reti importanti nei derby entrando nel cuore dei tifosi

Redazione

Milinkovic e Pellegrini: tanto diversi quanto indispensabili per Inzaghi e Fonseca. I due tecnici non vi rinunciano quasi mai: 17 presenze in altrettante gare di campionato per Lorenzo, 14 su 14 da titolare per Sergej. Lazio-Roma passa molto dai loro piedi.

Il capitano in pectore è rimasto ormai da solo: unico romano e romanista a giocare il derby. Per alcuni un limite, per altri un pregio. Per Pellegrini è certamente un vanto. Da non esibire ma da custodire gelosamente, come il gol di tacco segnato un anno fa a Strakosha. Arrivare dopo Totti e De Rossi, gli avrebbe permesso di ostentare lo status ereditato. In molti si stanno (ri)accorgendo di lui, scrivono Stefano Carina e Daniele Magliocchetti sul Messaggero, perché nell'ultimo mese ha trovato con più continuità la via del gol e anche quando non segna o non dispensa assist, Pellegrini è il prototipo del centrocampista box to box. C'è un dato in tal senso che dovrebbe far riflettere: Lorenzo contrasta come Milinkovic e nelle azioni offensive della Roma, lui c'è sempre.

Sergej arriva alla sfida con la Roma al top della condizione fisica, mentale e tecnica alla partita che rappresenta il vero bivio della stagione: precipitare o risalire verso l'alto. Conosce l'atmosfera speciale che si crea prima e dopo ogni sfida coi giallorossi. È alla sua sesta stagione in biancoceleste, è il suo undicesimo derby e ci arriva con un obiettivo personale ben preciso: segnare il primo gol in campionato ai cugini. In questo avvio di stagione si sta specializzando negli assist, ma il sogno è segnare un gol alla Roma su punizione. Vuole che diventi la sua specialità, Pau Lopez è avvisato.