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Il Messaggero

Milan-Roma, mai dire scudetto

Redazione
Gasp si gode il primato ma non parla del grande traguardo. A San Siro la possibilità di volare in testa da solo e sognare

Un po' lo soffre, forse più di un po'. Le tredici sconfitte di Gasp contro Allegri sono una foto del passato, ma da oggi comincia il futuro e, con il Napoli fermato dal Como in casa, c'è futuro per entrambe. Milan e Roma sono due squadre che in fondo si somigliano: sono le due outsiders del campionato, sono lassù a braccetto con Napoli e Inter per tutti favorite per il titolo. Sono due squadre che non segnano molto (14 Milan, 10 Roma) e non subiscono tanto (7, 4). Entrambe hanno centravanti che si sono persi davanti alla porta. I due allenatori, Max e Gian Piero, inventano cose per ovviare a certe carenze e pescano sulla qualità di Leao e Dybala. Lo scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. "Scudetto? Non partecipo a questi dibattiti. Napoli e Inter hanno qualcosa in più, il nostro obiettivo è misurarci con loro", le parole di Gasp. E' vero che Gasperini abbia ereditato una squadra da ricostruire, ma è altrettanto realistico ricordare come questo gruppo nel 2025 sia stato così bravo a totalizzare il maggior numero di punti rispetto alle avversarie. Al di là dei sogni scudetto, la Roma ha bisogno di tornare in Champions League: per prestigio, ok, ma soprattutto per i vantaggi economici che concede.