Gaetano Miccichè, presidente della Lega Serie A e vice presidente della Figc, il calcio italiano come può evitare il ripetersi di giornate simili a quella vissuta da Roma giovedì, quando migliaia di tifosi dell’Eintracht Francoforte hanno invaso e saccheggiato il centro della città? "Chiamare tifosi quelle persone è perfino improprio. Occorre una sorveglianza, condotta Paese per Paese. Bisogna evitare che questi clan possano trasferirsi all’estero. Le diverse federazioni e le forze di polizia devono impedire a queste persone di partecipare alle manifestazioni sportive. La sensazione è che alcuni gruppi si muovano soltanto con la volontà di delinquere" come riporta Benedetto Saccà su Il Messaggero.
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Micciché: “La Uefa impedisca ai barbari di distruggere le nostre città”
Il presidente della Lega calcio di Serie A: "Negare le trasferte alle tifoserie a rischio"
La Uefa dovrebbe vietare alle tifoserie più pericolose di viaggiare? "Sì. La Uefa dovrebbe negare le trasferte alle tifoserie più a rischio. Come? Coordinandosi con le polizie dei diversi stati e con le rispettive federazioni. Perché un conto è il singolo appassionato che viaggia per seguire la propria squadra; un altro è l’organizzazione volta solo a creare disordini".
E le società di calcio? "La Lega Serie A è molto attiva. I club potrebbero agevolare il lavoro di prevenzione individuando gli strati di tifoseria più pericolosi e denunciare. Tuttavia io non credo nell’istituzione di recinti dedicati in città".
Ora il decreto sicurezza ha aumentato la contribuzione delle società di calcio per l’ordine pubblico. "Credo che i club abbiano fatto, e facciano, già moltissimo per garantire l’ordine pubblico. Possono disporre complessivamente di 120 mila steward. Tutti gli stadi sono dotati di telecamere, di tornelli, di aree deputate ai tifosi ospiti. Insomma gli investimenti finora sono stati tanti. Le società hanno molto contribuito sotto il profilo della sicurezza e sono in costante contatto con la polizia. Se poi un evento si verifica lontano da uno stadio, certo non può farsene carico la società".
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